Il Sole visto ad occhio nudo sembra immutabile, nessuna variazione appare sulla sua superficie, ma in realtà i nostri occhi sono abbagliati dall'intensa luce solare che nasconde delle imperfezioni scure, le macchie solari. Scoperte da Galileo Galilei, sono delle zone della fotosfera del Sole più fredde. Infatti se la temperatura della fotosfera del Sole è di circa 5.700°K, forti campi magnetici locali ne possono "scavare" alcune zone causando queste macchie che appaiono scure a causa della loro temperatura media di 4.400° K. Dalla prime osservazioni di Galileo ad oggi ci si accorse che il numero di macchie solari non resta costante, si formano e si consumano nel tempo ed il loro numero cresce e diminuisce seguendo un ciclo di circa 11 anni. Il periodo che è andato dalla fine del 2019 al mese di settembre del 2020, ha segnato il minimo solare, lunghi mesi senza macchie solari. Negli ultimi mesi lentamene, l'attività solare ha iniziato a riprendersi e nuove macchie sono apparse sul Sole. In particolare in questi ultimi giorni è comparsa la macchia AR2786, grande circa 15.000 km, ha dimensioni di poco superiori a quelle della Terra e domenica 29 novembre alle 12:30 (meteo permettendo), l'astrofisico Manuel Floris la mostrerà in diretta al telescopio sulla pagina facebook del Planetario de l'Unione Sarda. Grazie ad un potente telescopio sarà quindi possibile osservare il Sole e le sue macchie, scoprendo anche l'impatto del ciclo solare sul nostro pianeta. Per la diretta ci si può collegare all'indirizzo https://www.facebook.com/planetariounionesarda/live/ . Nel caso in cui le condizioni meteo non permettessero le osservazioni, l'evento verrà spostato a lunedì 30 novembre alle ore 11:30.
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