Valerio Pisano e il bollino blu targato Bic
Una delegazione dell’azienda fa visita a Lanusei, le opere dell’artista ogliastrino rilanciate dal gruppoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il segnale è arrivato. Anni di lavoro, creazioni, esposizioni. Di invenzioni e colori nel nome di una mitica penna, declinata in ogni forma, a spasso nel tempo e nello spazio. Una delegazione della Bic è arrivata da Parigi per rendere omaggio all’eclettico artista di Lanusei. Valerio Pisano da una vita disegna Bic con le penne Bic. Milioni di tappi e di penne, migliaia di Bic consumate. Un fiume d’inchiostro in mille rivoli diversi. Tanta costanza è stata infine premiata.
Una prima svolta è arrivata nel 2024. Dopo aver posizionato al Bosco Seleni un bronzetto Capo-Tribù in versione Bic Pisano ha pubblicato il lavoro sui social, come di consueto. «Dopo due giorni venivo contattato su Instagram da un responsabile della Bic di Parigi che, dopo avermi fatto i complimenti, ha annunciato la sua visita per vedere i miei lavori». Incredulo Pisano si mette al lavoro per preparare il grande giorno. Il D-Day, ma sarebbe meglio chiamarlo B-Day, coincide con la Pop-Art Arcaica allestita al museo Ferrai di Lanusei. La prima personale in patria per Pisano. Migliaia di opere, creazioni disegni. L’intero universo dell’artista.
La visita della delegazione parigina è partita dal museo, proseguita al Seleni e poi attraverso le diverse declinazioni della follia pisanesca, come l’Alien Cap, un video che mostra la creazione di un tappo di 80 metri realizzato in un campo di grano appositamente concesso dall’Azienda agricola il Maggese. Dal grano alla farina al Bic-Stoccu il passo è stato brevissimo. Grazie all’azienda Ferreli la farina è divenuta pistoccu a forma di Bic. Prodotto che gli ospiti hanno potuto mangiare.
Alla visita è seguita la pubblicazione sui social del gruppo dei link alle opere di Pisano. Un bel colpo. «Per anni ho cercato un contatto con i responsabili della sede di Parigi della Bic, volevo far conoscere la mia passione, le mie creazioni conosciute e quelle inedite. Tra le cose positive dei social network c’è anche la possibilità di poter vedere tutto ciò che accade a livello mondiale. Così ho scoperto che esistono una miriade di artisti che disegnano con le penne Bic. Alcuni con capacità veramente incredibili. Quindi mi sono reso conto che non sarebbe stato facile avere l’attenzione che in tanti anni ho cercato di ottenere». Dopo aver scoperto l’esistenza di tante persone accomunate dalla stessa identica follia, Pisano non si è certo scoraggiato. «Faccio quel che faccio perché mi piace. Cocciuto come un vero bronzetto seguo questo filone. Piace a me e piace a chi mi segue».
Alcuni giorni dopo la partenza delle delegate sul profilo Instagram della Bic (Bic.Create), è stato pubblicato un post con le ultime creazioni di Pisano, Ambiguitappo, una vetrina allestita a Lanusei per una serata dedicata all’arte con una scena romantica animata dallo stesso Pisano e la sua gentile consorte interamente costituita da tappi Bic. Menù compreso a base di tappi.
Pisano ha creato un’intera stanza con gli utensili della quotidianità ricoperta da una stampa con i tappi della penna icona del secondo ‘900. La domanda a cui cerca di dare risposta con la sua installazione è: «Come si può fare a riconoscere le vere intenzioni delle persone con cui interagiamo?» Per entrare nel mondo di Ambiguitàppo occorre ricordare che funzioni svolge il tappo: «Protegge la funzionalità della penna a sfera da cadute accidentali. Evita che possa avere contatti con altre superfici, sporcandole. Proibisce alla penna di scrivere. Vorrei trasferire questi usi nel mondo degli umani. Dove ci sono delle persone che si comportano nello stesso e contrastante modo. Ti proteggono e, contemporaneamente, possono proibirti di scrivere, di esprimerti, di essere, di vivere. Tappi umani che rivestono i ruoli più insospettabili e che condizionano la tua vita. Anche chi ti ha dato la vita a volte si veste di ambiguità. Anche chi dice di amarti può indossare lo stesso abito»
La visita e la pubblicazione sui sociale è stato un riconoscimento alla fantasia e al lavoro dell’artista. Una vita in punta di penna, sempre Bic.