L’Italia, per la prima volta nella storia, ha una presidente del Consiglio donna, e pure giovane: Giorgia Meloni ha 45 anni. Ma analizzando nei dettagli il nuovo Governo, si scopre che – da un punto di vista strettamente numerico – non si tratta di una situazione all’avanguardia. I componenti sono tanti, l’età media è avanzata e la rappresentanza femminile limitata.

I numeri dell’esecutivo entrato in carica il 22 ottobre scorso, e il paragone con quelli passati, sono stati registrati negli approfondimenti fatti da Openpolis, la fondazione indipendente e senza fini di lucro – i promotori sono Vittorio Alvino, Guglielmo Celata, Ettore Di Cesare, Vincenzo Smaldore, che portano in eredità i progetti e i dati raccolti in oltre 10 anni di storia dell’associazione openpolis, di cui la Fondazione è la prosecuzione – che, appunto, raccoglie dati “per produrre informazioni utili e di qualità, un patrimonio pubblico e aperto, curato e arricchito ogni giorno”.

Il primo numero che emerge, sulla composizione del nuovo esecutivo, è che è formato da 65 persone. Cioè il numero massimo possibile in base al decreto legislativo 300/1999. Oltre alla presidente del Consiglio, ci sono 15 ministri con portafoglio, a cui si aggiungono 9 ministri senza portafoglio e 40 tra viceministri e sottosegretari.

Il governo Draghi aveva 64 componenti, i due guidati da Giuseppe Conte 65, quello Gentiloni 61, quello Renzi 62. Molto leggero quello di Mario Monti, in carica dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, con 47 membri; i più pesanti invece il Prodi II (dal 17 maggio 2006 all'8 maggio 2008) e l’Andreotti VII (dal 13 aprile 1991 al 28 giugno 1992), entrambi con 99 componenti.

Se guardiamo alla rappresentanza femminile e all’età media – prosegue Openpolis –  nonostante il fatto della prima presidente del consiglio donna nella storia del nostro Paese, la presenza di donne rimane comunque modesta. Specie se confrontata con i governi Conte II e Draghi. Inoltre sono solo 5 gli under 40 presenti.

L’attuale esecutivo è il quarto con l’età media più alta della storia repubblicana. Se ai componenti del Cdm si aggiungono anche viceministri e sottosegretari la situazione cambia leggermente ma l’età media rimane comunque piuttosto elevata. Considerando tutti i governi dal 1948 a oggi infatti possiamo osservare che l’età media è di 52,5 anni. Quella dell’esecutivo attualmente in carica è 55,1. Dato che lo colloca al settimo posto tra quelli più “anziani”.

Molto “giovane” il primo governo Conte (età media 46,3) e il terzo Andreotti (49,26). Il più “vecchio” è stato invece l’esecutivo guidato da Mario Monti (60,4).

Un altro aspetto interessante riguarda la presenza di donne. Considerando anche viceministre e sottosegretarie, l’attuale esecutivo è al terzo posto tra i governi italiani per percentuale di rappresentanza femminile, con il 30,8% di donne.

Un dato – sottolinea Openpolis - lontano dall’obiettivo della parità di genere e comunque in controtendenza rispetto a quanto fatto dai governi Conte II e Draghi. Gli ultimi due esecutivi prima dell’attuale infatti avevano raggiunto rispettivamente il 34,9% e il 42,19%.

Salvo la presidente del Consiglio, le donne non ricoprono incarichi di primo piano nel governo. Infatti, delle 20 donne che fanno parte del governo solo 3 sono ministre “con portafoglio”. Si tratta di Anna Maria Bernini (Forza Italia, Università e Ricerca),Marina Elvira Calderone (indipendente, Lavoro) e Daniela Santanché (Fratelli d’Italia, Turismo).

Ci sono poi anche tre ministre senza portafoglio. Si tratta di Alessandra Locatelli (Lega, Disabilità), Eugenia Roccella (Fratelli d’Italia, Famiglia) e la già citata Maria Elisabetta Alberti Casellati.

A loro si aggiunge un gruppo di altre 13 donne che si suddividono incarichi di viceministra o sottosegretaria. Le viceministre in particolare sono 2: Vannia Gava (Lega, Ambiente e sicurezza energetica) e Maria Teresa Bellucci (Fdi, Lavoro e politiche sociali).

A livello di sottosegretarie invece troviamo al ministero dell’Economia Lucia Albano (Lega) e Sandra Savino (Fi). Due donne si trovano anche nel Dipartimento per i rapporti con il parlamento, diretta emanazione della presidenza del consiglio. Si tratta di Giuseppina Castiello (Lega) e Matilde Siracusano (Fi).

Certo, nella storia le donne al potere nei governi sono sempre state poche. Dal governo De Gasperi (in carica dal 24 maggio 1948 al 27 gennaio 1950) al primo D’Amato (dal 28 giugno 1992 al 29 aprile 1993) la percentuale delle donne è stata irrisoria, dallo 0 al 6,25%. Soltanto con il governo Ciampi, in carica dal 29 aprile 1993 all'11 maggio 1994, la percentuale è diventata a doppia cifra, 11,27%, per poi ridiscendere col governo Berlusconi (7,46%). Il massimo della rappresentanza femminile la segna l’esecutivo di Mario Draghi, con il 42,19%.

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