Rivoluzione, più che cambiamento. Lo sport negli ultimi anni ha dato un bel calcio alla tradizione stravolgendo regole, tornei centenari, abitudini. Il mondiale di calcio a dicembre, la Coppa Davis come un mondiale di calcio, ma anche - meno reclamizzata - l’apertura delle gare femminili ad atlete con livelli naturali di testosterone mai ammessi prima. Poteva l’America’s Cup, la più antica fra le competizioni, sottrarsi a un cambiamento radicale?

Il protocollo

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il protocollo ufficiale della 37a sfida, programmata per il 2024. Lo hanno stilato il Defender (il Royal New Zealand Yacht Squadron che ha vinto l’ultima edizione con il Team Emirates) e il Challenger of Record, lo sfidante ufficiale, vale a dire il Royal Yacht Squadron, il circolo inglese che mette le credenziali per il Team Ineos UK. Ed è un regolamento che dice davvero tanto sulla prossima edizione, anche se si riserva di svelare più avanti, entro il 31 marzo del prossimo anno, la sede di svolgimento delle regate. Intanto i neozelandesi hanno aperto le iscrizioni e ritrovato due “cari nemici” come Luna Rossa (per l’Italia) e Alinghi (Svizzera).

Luna Rossa rende omaggio agli americani sconfitti (Luna Rossa Prada Pirelli-Carlo Borlenghi)
Luna Rossa rende omaggio agli americani sconfitti (Luna Rossa Prada Pirelli-Carlo Borlenghi)
Luna Rossa rende omaggio agli americani sconfitti (Luna Rossa Prada Pirelli-Carlo Borlenghi)

Le conferme

Abbattere i costi è la mission della Coppa America, piuttosto scaduta nel numero dei partecipanti nell’ultima campagna. Americani (una sola barca), inglesi e italiani a sfidare i kiwi: non erano certo le premesse per quello spettacolo grandioso che una manifestazione con 151 anni di storia (dal 1870) dovrebbe garantire. Il fatto è che approntare una barca e andarsene nei mari del Sud a sfidare i neozelandesi non è propriamente una veleggiata di salute. Anche perché gli AC75 sui quali si è disputata la coppa erano barche inedite, totalmente da progettare, mettere in acqua e scoprire. Un’opera faraonica per la quale, ad esempio, Ineos ha utilizzato ogni sinergia possibile nel gruppo comandato da Jim Ratcliffe, del quale fanno parte la migliore squadra di ciclismo del mondo (la Ineos Grenadiers) e la migliore di Formula 1 (la Mercedes). Non è stato un problema per il 69enne visionario imprenditore inglese reperire i migliori esperti di aerodinamica o materiali, tanto per fare un esempio. Un lavoro che non si poteva pensare di buttare via e, per il prossimo assalto alla Coppa delle Cento Ghinee, la classe velica è stata confermata, seppure in una versione aggiornata, per le prossime due edizioni.

Luna Rossa vista da poppa (foto Borlenghi-archivio L'Unione Sarda)
Luna Rossa vista da poppa (foto Borlenghi-archivio L'Unione Sarda)
Luna Rossa vista da poppa (foto Borlenghi-archivio L'Unione Sarda)

Le novità

Le conferme però sembrano fermarsi qui, perché molto più numerose sono le novità. Intanto si potrà avere una sola nuova barca AC75, mentre per gli allenamenti potrà essere utilizzato un modello più piccolo l’AC40, che non si limiterà a questo ruolo. La vera rivoluzione è la nascita di due tornei paralleli, l’America’s Cup Women e la Youth, che sembrano più rifarsi alle America’s Cup World Series, come eventi di contorno piuttosto che alla America’s Cup vera e propria. Gli AC40 da allenamento saranno più simili nelle caratteristiche agli AC75 e verranno poi convertiti in una classe One Design AC40 destinata alle competizioni femminili e giovanili, ma anche alle prime prove delle ACWS. Una delle altre novità è rappresentata dall’equipaggio: non più 11 ma 8 uomini a bordo, per un ulteriore contenimento del budget. E dovranno essere tutti della nazione che lancia la sfida. Serviranno figure veliche più eclettiche, con diverse capacità e abilità, cosa che peraltro era già emersa nelle ultime edizioni.

Il cagliaritano Davide Cannata duramente un'uscita di allenamento\u00A0(archivio L'Unione Sarda)
Il cagliaritano Davide Cannata duramente un'uscita di allenamento\u00A0(archivio L'Unione Sarda)
Il cagliaritano Davide Cannata duramente un'uscita di allenamento (archivio L'Unione Sarda)

A pedali

A bordo si sono visti atleti provenienti da altre discipline come canottaggio, ciclismo o, nel caso del cagliaritano di Luna Rossa, Davide Cannata, nuoto. Per tutti l’allenamento fisico e atletico va di pari passo con lo studio teorico dei sistemi, dei materiali, delle procedure e delle tattiche. E per quasi tutti, la bicicletta rimane un esercizio basilare per tenersi in forma, ma questa volta potrebbe esserci necessità di veri e propri ciclisti. Come già accaduto nella 35ª edizione per neozelandesi e americani, i grinder potrebbero tornare a essere manovrati a pedale e non a manovella. Max Sirena, team director di Luna Rossa Prada Pirelli, ha già avviato contatti con i tecnici della Federciclismo, alla ricerca dell’atleta ideale e magari a bordo ci saranno quattro “ciclisti” su otto mebri dell’equipaggio. Nuovi scenari si aprono sulla vecchia Coppa America, ma non temete: con tutta probabilità potremo seguirli in una serie televisiva (sul modello di “All or nothing”) prodotta dalla stessa America’s Cup.

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