Telemarketing selvaggio, è di nuovo guerra aperta
Una nuova ondata di chiamate moleste sta imperversando in questi mesi su tutta l’Italia, il Parlamento prepara la controffensivaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gas, luce, assicurazioni, telefono e chi più ne ha più ne metta. Le compagnie italiane hanno rialzato la cornetta e ricominciato a chiamare a tappeto gli italiani in cerca di nuovi clienti. Da conquistare con metodi leciti e meno ortodossi. Il telemarketing selvaggio sembra infatti essere ripartito nonostante milioni di famiglie abbiano espressamente detto no a squilli molesti iscrivendo il proprio numero di telefono all’apposito Registro delle opposizioni, a conti fatti no dei più grandi flop a disposizione dei consumatori.
L’ipotesi
Ecco perché dal Parlamento potrebbe arrivare la controffensiva con l’obiettivo di arginare un fenomeno in realtà tutto italiano, che sfrutta tanto per cambiare lo scarso rispetto delle leggi in virtù di sanzioni poco incisive.
A muoversi è stato il Partito democratico che tramite i deputati Piero De Luca e Anna Ascani, vicepresidente della Camera, ha messo nero su bianco una proposta di legge che inverta le parti attuali. Ovvero autorizzare le chiamate promozionali solo se l’utente ha preventivamente accettato di riceverle.
L’impianto della legge è apparentemente tecnico, ma molto più semplice nel concreto. I parlamentari vorrebbero introdurre nell’ordinamento italiano il sistema “opt-in” per il telemarketing, sostituendo quindi quello attuale che funziona con il metodo “opt-out”.
Insomma l’obiettivo sarebbe quello di ribaltare l’approccio al telemarketing italiano secondo il quale è possibile fare chiamate commerciali a meno che il consumatore non si sia opposto esplicitamente iscrivendosi al registro delle opposizioni. Con la nuova norma l’azienda sarebbe obbligata ad acquisire il consenso del destinatario prima di contattarlo.
L’esempio da seguire è quello attuato con successo in Olanda e in Repubblica Ceca, dove si è passati al «divieto generalizzato di effettuare telefonate di natura commerciale verso numeri telefonici fissi o mobili, appartenenti a soggetti che non abbiano preventivamente fornito il loro consenso a ricevere tali comunicazioni».
Danno collettivo
Le nuove norme dovrebbero essere applicate, stando alle intenzioni dei promotori della proposta, sia per le comunicazioni telefoniche di natura commerciale, dall’invio di materiali pubblicitari alla vendita diretta, sia per le ricerche di mercato e le comunicazioni commerciali.
«Purtroppo nel nostro Paese il telemarketing è ancora una pratica molto aggressiva che danneggia soprattutto le famiglie e i cittadini più deboli. Abbiamo il dovere di intervenire e rivoluzionare l’attuale sistema», sottolinea Ascani presentando il provvedimento. «Il telemarketing selvaggio mette a serio rischio la tenuta delle famiglie, la loro serenità e privacy – aggiunge De Luca – Spesso ricevono telefonate continue non richieste e abbiamo visto che il registro delle opposizioni non ha funzionato abbastanza, dal momento che oltre l’80% di chi si registra continua a ricevere telefonate, e che non ha avuto il successo sperato, con solo 3,9 milioni di iscritti al registro».
Criticità
«Il problema che abbiamo incontrato – aggiunge Ascani – è stato che benché noi avessimo provato a dare un’ultima possibilità ai meccanismi di opt-out, rafforzando il registro delle opposizioni, è evidente a chiunque abbia un telefono cellulare o anche un numero fisso a casa che tutto questo non è abbastanza».
Il mondo delle associazioni dei consumatori da tempo ha chiesto un’azione in questo senso: Massimiliano Dona, presidente di Unc, Unione Nazionale Consumatori, sostiene che «l’inversione dell’attuale impianto normativo, da opt-out a opt-in, è necessario per porre un freno alla telefonate moleste. Se non dovesse bastare neanche questo, il prossimo passaggio dovrà essere necessariamente quello di togliere valore ai contratti fatti per telefono».
Mentre secondo il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso «gli strumenti finora adottati per contrastare il fenomeno del telemarketing selvaggio si sono dimostrati ad oggi fallimentari, e per tale motivo accogliamo con soddisfazione la proposta di legge che, accogliendo le istanze di Assoutenti, prevede una modifica radicale della normativa, così come hanno fatto altri paesi a partire dall’Olanda».