Servizio di riabilitazione psichiatrica, scacco matto al disagio mentale
Corsi di giornalismo, cucina, falegnameria e floricoltura nei centri diurni di Marina Piccola e SelargiusPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Servizio di riabilitazione psichiatrica della Asl di Cagliari si occupa degli ultimi. Oltre cento pazienti, tra i centri diurni di Marina Piccola, a Cagliari, e Selargius, seguiti dagli specialisti che si occupano di assicurare, a pazienti relativamente giovani, i programmi riabilitativi finalizzati all’acquisizione e al mantenimento di abilità e competenze atte a favorire le autonomie: corsi di giornalismo online, cucina, floricoltura, falegnameria e ultimamente anche di scacchi. A capo dell’equipe c’è Irma Dessì.
Dottoressa Dessì, scacco matto al disagio mentale?
“Il Servizio riabilitazione ha formalizzato il rinnovo del protocollo d'intesa tra il Dsmd Cagliari e l'Associazione Sportiva dilettantistica del Circolo Scacchistico Cagliaritano, al fine di integrare l’attività di insegnamento del gioco degli scacchi nel programma riabilitativo personalizzato a favore di pazienti con diagnosi psichiatrica in carico al Dipartimento salute mentale”.
Progetti efficaci?
“Nei Centri diurni dipartimentali sono presenti pazienti provenienti dal territorio Asl Cagliari. I progetti sanitari di cura si avvalgono di varie attività e percorsi: nello specifico uno dei percorsi, quello cognitivo, mira a implementare le funzioni cognitive di base (attenzione, memoria, funzioni esecutive) che in pazienti con psicosi gravi risultano compromesse. L’attività degli scacchi ben si integra in tale programma, proprio per la specificità di sviluppare tali perfomance cerebrali. Nei percorsi terapeutici che si propongono nel Centro Diurno costruiti su progetti individualizzati basati sui bisogni di integrazione e partecipazione della persona si integra l’attività di scacchi che persegue obiettivi anch’essa di inserimento/reinserimento in contesti sociali. A seguito del protocollo d'intesa, presso il Centro diurno di Selargius un istruttore dell’associazione terrà una lezione di gruppo a settimana, ogni mercoledì dalle 15,30 alle 17,30”.
Qual è il vostro obiettivo?
“Gli obiettivi sono personalizzati sui bisogni dei pazienti psichiatrici. Ogni tre mesi sono ridiscussi in equipe per confrontarli e inserirne dei nuovi. Dobbiamo misurare sempre l'appropriatezza e l'efficacia dei nostri interventi che sono sanitari, attraverso schede e test validati. Dev'essere sempre dinamica la riabilitazione psichiatrica: non deve cronicizzare ma deve stimolare la persona a riappropriarsi di abilità quotidiane, lavorative e sociali e a mantenerle, per una vera recovery e integrazione nell'ambiente di vita. Questo soprattutto per i pazienti giovani, gli esordi psicotici nella fascia 18-40 anni. Quanto più precoce è l'intervento riabilitativo quanto migliori sono i risultati. A questi pazienti siamo impegnati a rispondere come dsmd”.
I centri diurni di riabilitazione psichiatrica sono un punto fermo per il sostegno alle famiglie.
“Innanzitutto è molto importante che i centri sanitari dove si pratica la riabilitazione non siano stigmatizzanti a loro volta. Devono essere integrati nel territorio e non in strutture ospedaliere o sanitarie in genere. il Cd di Marina piccola è il posto ideale, un connubio tra ambiente e cura, esso stesso uno strumento di cura: frequentato dai cittadini, d'estate e d'inverno, dai turisti, un posto accogliente dove il paziente si sente incluso e parte della città viva. In alternativa i casermoni di periferia sono emarginanti e stigmatizzanti e difficilmente il paziente li frequenterebbe. Questo è fondamentale, anche per il grave carico familiare, per recuperarne la autonomia persa o la massima possibile, insieme alla consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità. Il vero appoggio alla famiglia: aiutarla a reinserire il proprio familiare nella società con tutto il supporto sanitario e socioassistenziale dovuto”.
Cos’è la riabilitazione psichiatrica semiresidenziale?
“Si tratta di un percorso per il miglioramento del funzionamento personale e sociale, in modo che i pazienti siano in grado di svolgere un ruolo valido, con successo e soddisfazione, nell’ambiente da loro scelto (lavoro, abitazione, scuola, ambienti sociali e ricreativi) e prevede una graduale riduzione della necessità di interventi professionali continuativi”.