Un salto nel blu. Ma guai a partire per una nuotata dalla spiaggetta che guarda la roccia candida dell’Arco. C’è un’ordinanza della Capitaneria di porto che vieta di fare il bagno proprio nella fascia accanto alla spiaggetta e un’altra ordinanza del Comune di Cuglieri che vieta, invece, di stendere i teli e prendere il sole: il rischio crollo del costone incombe e diventa pericoloso stare nella baia, una bomboniera da custodire e proteggere. Eppure tanti, in barba ai divieti, continuano a frequentare la spiaggetta, con ombrelloni e borse frigo. E qualcuno perfino consuma cenette a base di pollo arrosto o pizze. Anche in questo caso non si può perché una ordinanza di qualche anno fa, dell’allora sindaco Gianni Panichi, vieta di sbocconcellare e poi abbandonare i rifiuti. Divieti che si rivelano necessari per proteggere l’Arco. La splendida scultura è diventata, infatti, monumento naturale (uno dei quattro della provincia di Oristano) nel 1993 con decreto dell'assessorato regionale dell'Ambiente. Ecco perché alcune cautele andrebbero adottate e soprattutto i divieti rispettati. Ma sembra che in tanti li ignorino allegramente.

La spiaggetta di S'Archittu (foto archivio L'Unione Sarda)
La spiaggetta di S'Archittu (foto archivio L'Unione Sarda)
La spiaggetta di S'Archittu (foto archivio L'Unione Sarda)

Il Comune di Cuglieri, un paio d’anni fa, ci aveva provato: un bel cartello che ricordava il divieto era stato sistemato sulla roccia a pochi passi dalla spiaggetta. Ma nel giro di pochi giorni era sparito. Gli amministratori avevano provveduto a risistemarlo: niente da fare. Sparito ancora una volta. E così da allora chi arriva, soprattutto i turisti, non sa probabilmente che quella è una zona protetta e che per questa ragione non si può sostare a prendere il sole.

E a proposito di azioni irrispettose dei luoghi protetti, due anni fa sull’Arco era atterrato perfino un elicottero ma per pochi metri il pilota era riuscito a evitare una denuncia. A questo punto c’è da domandarsi: ha ancora ragione d’esistere il riconoscimento di monumento naturale se nessuno si prende la briga di far rispettare le semplici disposizioni che quel riconoscimento comporta? E gli ambientalisti, tanto solleciti a intervenire in varie situazioni, perché non si fanno sentire?

Eppure è uno spettacolo indiscutibile per gli occhi e chiunque arrivi nella borgata marina non può fare a meno di allungarsi nella passeggiata verso l’Arco e sorprendersi di tanta bellezza. Un meraviglioso Arco scavato dal moto ondoso del mare nel calcare, che i raggi del sole rendono luccicante. Sui lati cespugli di un verde brillante di lentisco creano un bel contrasto col bianco candido della roccia che poi si tuffa nel blu del mare trasparente.
Impossibile non provare meraviglia davanti a questo spettacolo della natura: quando il mare è calmo, ma anche quando le onde danzano in modo più o meno veloci. C'è sempre un motivo per innamorarsi di questo scenario. L'Arco sembra quasi vegliare sulla spiaggetta, dove purtroppo negli ultimi anni alcune parti del costone sono crollate.

Campionati di tutti a S'Archittu (foto archivio L'unione Sarda)
Campionati di tutti a S'Archittu (foto archivio L'unione Sarda)
Campionati di tutti a S'Archittu (foto archivio L'unione Sarda)

Nel luglio 2001 la splendida cornice ha accolto la Coppa del mondo di tuffi. Inventata dall'allora presidente Fedemar, Vittorio Zanetti, la manifestazione ha toccato diverse località dell'Italia tra cui, appunto, S'Archittu. L'appuntamento richiamò numerosi appassionati che presero posto nelle rocce dell'Arco per godere di uno spettacolo da brivido. La gara fu un evento che pochi dimenticheranno per la magnifica cornice naturale.
L'Arco è stato anche scenario per alcuni film. Nel 1966 la zona caratterizzata da un paesaggio, che richiama scenari lunari, venne trasformata in un'atmosfera fantascientifica nella pellicola “2+5 missione Hydra” di Pietro Francisci. Negli ultimi anni ancora altri registi rimasero affascinati dall'Arco; per ultimo l'oristanese Paolo Zucca, che a S'Archittu è di casa, ha ambientato “L'uomo che comprò la luna”, film che ha avuto un meritato successo. Una storia originale che offre scorci meravigliosi della borgata e dell’Arco.

La borgata compare infine in alcune poesie di Giovanni Corona (1914-1987), poeta di Santu Lussurgiu. E infine alcune  pennellate multicolori sono state dedicate a S’Archittu dallo scrittore Flavio Soriga nel suo libro Sardinia Blues. Insomma: tanti motivi per innamorarsi di un paesaggio meraviglioso fra blu, verde e candore delle rocce.

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