Spendere molti soldi per generarne moltissimi. Raccogliere con un setaccio a maglie strette il meglio del meglio per creare eventi esclusivi ma a larghissima presa su un pubblico planetario. Lo sport convoglia sempre più attenzioni e risorse sul vertice della piramide. Fenomeni come l’Eurolega del basket, la famigerata Superlega nel calcio (che già fagocita i campioni con manifestazioni sempre più concentrate sul meglio del meglio dalla Champions al Mondiale allargato, al nascituro Mondiale per club), la nuova Coppa Davis della Kosmos di Piqué (che dopo aver divorziato dalla Itf, oltre che da Shakira, si è buittao sulla King’ League) sono alcuni esempi di uno scenario sempre più preoccupante per lo sport. Non solo quello di base, ma anche quello di medio valore. Che ne Sarebbe della Serie A (la Serie A, mica il torneo dei bar!) se le due o tre migliori squadre aderissero a una lega europea? Ma il trend è questo e chi ha i soldi non ha scrupoli: i qatarioti collezionano “figurine” al Paris Saint Germain, gli arabi vogliono fare lo stesso con i golfisti.

Il green si spacca

Lo scorso anno è nata la LIV Golf (il nome indica il numero romano 54, cioè il numero di buche che si giocano nelle competizioni), finanziata dall’Arabia Saudita per abbattere il monopolio del Pga Tour e dell’European Tour (che adesso si chiama DPWorld). A presiederla c’è un ex mostro sacro del green come Norman, ex numero 1 del mondo e vincitore di due Open Championship. E altri ex capoclassifica mondiali hanno aderito al progetto, firmando il contratto che li lega alla nuova organizzazione: Dustin Johnson, Sergio García, Martin Kaymer, Graeme McDowell, Louis Oosthuizen, Charl Schwartzel, Lee Westwood. Anche Tiger Woods è stato invitato, ma non ha accettato. Al momento i partecipanti sono 75 (non ci sono italiani) e ce n’è abbastanza per generare un vero e proprio scontro frontale.

L'ex presidente degli Usa Donald Trump (con il figlio Eric) ha ospitato il LIV Golf Bedminster Invitational nel proprio circolo (Ansa)
L'ex presidente degli Usa Donald Trump (con il figlio Eric) ha ospitato il LIV Golf Bedminster Invitational nel proprio circolo (Ansa)
L'ex presidente degli Usa Donald Trump (con il figlio Eric) ha ospitato il LIV Golf Bedminster Invitational nel proprio circolo (Ansa)

La minaccia

“Chi ha scelto la Superlega araba deve essere escluso dalla Ryder Cup”, ha sentenziato l’inglese Nick Faldo, che quella competizione l’giocata ben undici volte tra il 1977 e il 1997 e della quale è stato capitano (per l’Europa, ovviamente) nel 2008. In un’intervista a Sky Sport Uk si è detto convinto che i giocatori della LIV “non devono partecipare alla Ryder Cup di Roma. Peraltro non sono neanche più giovanissimi e il team Europe ha bisogno di trovare una nuova generazione di 25enni in grado di partecipare da protagonisti alla Ryder Cup. Per quel che riguarda la Superlega, parliamo di un tour chiuso, che ha dato un sacco di soldi a 48 giocatori e che non sta facendo nulla per far crescere il golf”, le sue parole al curaro.

Regole nuove

Il format della LIV apporta sostanziali modifiche alle tradizionali regole d’ingaggio dei grandi tornei. Nel 2022 la prima stagione ha visto disputarsi otto appuntamenti (cinque negli Usa, poi Inghilterra, Thailandia e naturalmente Arabia Saudita). Si gioca sulle 54 buche, con 48 giocatori (divisi squadre da quattro) e nessun “taglio” per tenere i protagonisti sempre in gara. Ogni torneo assegna (oltre a ricchissimi montepremi) punti ai primi 25 giocatori classificati per il ranking che lo scorso anno è stato vinto dalla stella del torneo, Dustin Johnson. Novità che hanno immediatamente allarmato il PGA Tour, pronto a sua volta a riformarsi per tenere il passo. Dal 2024 i tornei (a parte i quattro Major, il The Players Championship e i playoff della FedEx Cup) vedranno in gara un massimo di 78 concorrenti, eliminando così il “taglio” di metà gara. Sarebbe un modo per rendere più “qualificati” gli appuntamenti ma anche per accorciarne i tempi. Una necessità, generata dalle esigenze di trasmissione (tv o streaming), già sposata da altre discipline in passato, come tennis, pallavolo e, su tutte, cricket.

Il supercampione di golf Tiger Woods ha creato una Lega virtuale in accordo con la Pga (Ansa)
Il supercampione di golf Tiger Woods ha creato una Lega virtuale in accordo con la Pga (Ansa)
Il supercampione di golf Tiger Woods ha creato una Lega virtuale in accordo con la Pga (Ansa)

The Golf League

Diversa accoglienza ha invece avuto The Golf League (TGL), la lega lanciata da Tiger Woods e Rory McIlroy, ma questa volta in collaborazione con il PGA Tour. Dovrebbe scattare nel gennaio del prossimo anno ma ha caratteristiche del tutto particolari. Uno show del green che si disputa su percorsi virtuali e che vedrà i campioni esibirsi il lunedì sera. Già entusiasti hanno aderito anche altre quattro Top 10 mondiali come Rahm, Morikawa, Thomas e Fitzpatrick.

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