Il papilloma virus è l'infezione sessualmente trasmessa più diffusa al mondo, con circa 5.5 milioni di nuovi casi all'anno. E, contrariamente a quanto si pensi, colpisce più gli uomini che le donne. Non sempre l’infezione porta al tumore, ma l’ Hpv è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile del cancro al mondo, preceduto solo dal cancro dello stomaco.

Gabriele Mereu è il responsabile della Struttura Vaccino profilassi della Asl di Cagliari.

Dottor Mereu, che cos’è il papilloma virus?

«Il papilloma è un virus specie specifico ne esistono infatti 200 tipi diversi, di questi 80 infettano l’uomo e a loro volta 40 infettano le mucose genitali e 15 sono definiti ad alto rischio oncogeno. Secondo l’associazione americana per la ricerca sul cancro il papilloma virus è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile di cancro al mondo, preceduto da un altro patogeno, l’Helicobacter pylori, causa del cancro allo stomaco e seguito dai virus dell’epatite B e C causa del cancro del fegato».

Qual è l’incidenza del papilloma virus nei tumori?

«Il 30% dei casi di tumore causati da patogeni è quindi dovuto al papilloma virus (hpv), la cui infezione può essere causa del cancro del collo dell’utero, del cancro della regione anogenitale, della regione testa collo oltre a lesioni francamente benigne quali le verruche plantari e della mano, i condilomi acuminati e la papillomatosi respiratoria. Pertanto su 2 milioni di tumori all’ anno causati da agenti infettivi 690.000 sono dovuti all’ hpv di cui 570.000 solo della cervice uterina».

Come si trasmette?

«Il papilloma virus si trasmette prevalentemente per via sessuale ma non solo, infatti sono possibili modalità di trasmissione madre figlia in gravidanza, al momento del parto, per contatto stretto per inoculazione/auto-inoculazione (bacio, contatto digitale) e, anche se raramente, attraverso strumenti contaminati e non sterilizzati (sonde transvaginali, colposcopi, colonscopi)».

Quali sono i sintomi?

«Il 70-90% delle infezioni da Hpv è asintomatico o non determina sviluppo di patologie correlate ed il virus viene eliminato entro 12-24 mesi mentre nei restanti casi si producono lesioni precancerose che in base alla gravità vengono chiamate lesioni CIN2 o CIN 3 che tendono a persistere anche in rapporto alla severità e grandezza della lesione.

Generalmente il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesini precancerose è di circa 5 anni, ma il cancro cervicale può presentarsi anche dopo 10-20 anni dall’infezione».

Quali sono le situazioni più a rischio?

«I principali fattori di rischio per l’acquisizione di una infezione da hpv sono rappresentati dal comportamento sessuale, in particolare la giovane età al primo rapporto, pluripartners, anamnesi positiva per altre infezioni a trasmissione sessuale, multiparità, uso prolungato di contraccettivi orali, fumo, immunocompromissione».

Come si previene il papilloma virus?

«Le armi più efficaci per la prevenzione dell’infezione da hpv sono gli interventi di prevenzione primaria (vaccinazione) e secondaria (pap-test ed hpv dna test). La vaccinazione in particolare ha una efficacia protettiva del 90%, immunizza contro 9 sierotipi di hpv di cui 7 oncogeni e 2 benigni causa dei condilomi acuminati. Viene praticata in due dosi a distanza di 6 mesi negli adolescenti sino a 14 anni compiuti mentre in tre dosi ai tempi 0-2-6 dai 15 anni in poi. In Italia è offerta attivamente e gratuitamente alle femmine nate dal 1996 al 2014 ed ai maschi nati dal 2006 al 2014 e per ogni anno che trascorre si aumenta di una classe. È inoltre offerta gratuitamente alle donne con lesioni CIN2/3 o entro tre anni dal trattamento per lesioni, ai soggetti HIV positivi ed ai maschi che fanno sesso con maschi. Può essere praticata dai 9 anni in poi senza alcun limite d’età e, per coloro i quali non appartenessero alle summenzionate categorie può effettuarla tramite pagamento di un ticket presso i centri vaccinali della Asl. La vaccinazione ha un’azione di prevenzione dall’infezione e previene le recidive nelle donne trattate per lesioni ma non ha alcuna azione curativa. Il trattamento quando la lesione o il tumore si è manifestato è quello chirurgico».

Prenotazione del vaccino

Da febbraio è attiva la prenotazione anche tramite Cup. Questa procedura interessa gli ambulatori di Cagliari, il lunedì e giovedì dalle 14.30 allr 17 e Quartu, martedì e mercoledì, agli stessi orari, e potranno accedere tutti gli utenti della Asl. Saranno disponibili 8 slot 14.30-15.30, 8 slot 15.30-16.30 e 4 slot 16.30-17. Potranno prenotarsi le ragazze dal 1996 al 2014 (queste ultime devono avere compiuto 11 anni) e ragazzi dal 2006 al 2014 (questi ultimi devono avere compiuto 11 anni). Le prenotazioni sono aperte a tutti i cittadini della Asl a prescindere dal Comune di residenza. Il sistema di prenotazione cup-web è solo di affiancamento ma non sostitutivo a quello tuttora vigente via mail a vaccinazionehpv@aslcagliari.it e chiamata attiva. Potranno accedere alla vaccinazione soltanto chi mai vaccinato o chi non ha concluso il ciclo vaccinale a prescindere dalla tipologia di vaccino praticato in passato (a due, quattro o nove sierotipi). Le categorie a rischio o coloro i quali, pur non a rischio si vorranno candidare alla vaccinazione previo pagamento del ticket, dovranno via mail.

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