Duemila anni fa i traffici tra Nora e Bithia erano fiorenti e gli abitanti delle due città molto fortunati: per andare da un luogo all’altro percorrevano una bellissima strada quasi a picco sulla costa. Il turchese del mare cristallino del Sud Sardegna faceva da cornice alle carovane che si muovevano tra i due centri. Oggi lo scenario è lo stesso e percorrere l’antica strada romana tra Nora e Bithia, almeno quello che ne è rimasto, fa rivivere le sensazioni del passato ma anche capire, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano belle le coste della Sardegna.

I circa sei chilometri che sono rimasti di quell’antica strada oggi sono un bellissimo percorso per appassionati di trekking e corsa campestre. Purtroppo si parte da oltre metà strada perché la maggior parte dell’antico ciottolato è finito sotto hotel, case e aziende agricole. Dalla zona del Pinus Village, poco dopo Santa Margherita di Pula, però, è possibile recuperare il tracciato che oltre duemila anni fa veniva percorso frequentemente nel Sud dell’Isola.

Le caratteristiche

"È un percorso che possiede il privilegio di essere fruito camminando ed in questo modo avvicina il visitatore di oggi ai ritmi di chi lo percorreva nell'antichità. Coniuga aspetti ambientali di pregio, come la possibilità di osservare le antiche rocce della formazione di Bithia, con elementi storici di assoluto rilievo, il tutto immerso in un contesto ambientale di grande fascino", spiega Matteo Cara, geografo e responsabile cartografico del Soccorso alpino.

 Si parte proprio dalla spiaggia del Pinus Village: sulla destra si trova un piccolo sentiero, ma poco dopo è facile individuare i segni del tracciato in mezzo ai pini e alla macchia mediterranea. Da quel punto in poi è tutto una scoperta. Le tracce dell’antica carrabile sono visibili e in alcuni tratti sono rimasti anche ampi pezzi di ciottolato. Le capacità costruttive non erano quelle attuali, ma il tempo ha tramandato a noi la testimonianza dell’abilità degli scalpellini di allora. Purtroppo la capacità distruttiva dell’uomo ha fatto il resto, visto che il tracciato è spesso frequentato anche dagli amanti del motocross e questo, per la salvaguardia di un bene come quel sentiero, non è proprio il massimo.

Mare e collina

La strada si inerpica ma senza abbandonare mai la vista sul mare. Anche quando si percorre il tratto più interno, tra vegetazione endemica e qualche ginepro secolare che resiste a sole e agenti atmosferici. Con una piccola deviazione si raggiunge una cima di Monte Sa Guardia, da cui si domina l’intera costa, con le cale che affiorano dalle falesie a picco sul mare e qualche piccolo istmo incastonato nello smeraldo del mare.

L’arrivo sul versante di Bithia, poi, è spettacolare. Superata la zona di Monte Sa Guardia, il sentiero riprende a scendere e man mano che si va giù verso il punto di arrivo, la sabbia sostituisce il ghiaione granitico lungo il percorso. L’isolotto di Su Cardulinu, dove non si può accedere per via di un’ordinanza emessa dal Comune a causa del terreno franoso, è comunque uno spettacolo. È collegato alla costa da un sottile tratto di sabbia e sopra si notano, anche dal sentiero, i resti di alcune antiche costruzioni. Sembra che proprio nell’isolotto i fenicio-punici avessero deciso di costruire un Tophet. Un luogo sacro a poca distanza dalla città di Bithia.

L’arrivo

La fine del percorso è altrettanto emozionate. La spiaggia di Su Portu, a est della torre di Chia, è un altro piccolo gioiello della natura. A vegliare sull’arenile è la torre spagnola e i resti dell’antica città di Bithia, dove si possono scorgere i ruderi di alcune abitazioni e di un altro tempio dedicato a Bes, divinità di origine egizia. La città fu fondata dai Fenici intorno all’ottavo secondo avanti Cristo, forse sui resti di un precedente villaggio nuragico. Poi fu punica e romana. La strada che partiva da Nora finiva qui, sulla collina che oggi domina a ovest la bellissima spiaggia di Chia, paradiso dei turisti e super affollata d’estate.

Per chi preferisce un po’ di isolamento e panorami mozzafiato, l’antica strada romana è una valida alternativa. Silenzio, profumi di Sardegna e un mare azzurro sono gli ingredienti di un trekking quasi indimenticabile in cui la storia e le bellezze naturali si intrecciano. In piena estate il caldo può essere un deterrente ma in primavera e in inverno il percorso regala immagini di rara bellezza, colori e scorci indimenticabili. Anche per chi pensa che le escursioni siano possibili soltanto in montagna. Un’idea facile da smentire tra Nora e Chia.

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