Superata la porta blu, dopo un’attesa di quasi tre quarti d’ora, si apre un mondo. Fatto di cocktail classici e twist più moderni, da assaporare con calma in un ambiente che sarebbe perfetto per una scena di un film di Jean-Pierre Melville. Come solo un locale parigino potrebbe esserlo. Non uno qualunque, in questo caso: il Little Red Door, nel cuore del 3° arrondissement, è un universo di cocktail e sapori che abbraccia l’eleganza del quartiere Marais attraverso menu ispirati all'arte, alla percezione del sapore, all'antropologia. E’ così che questo locale è entrato nella lista dei 50 migliori bar del mondo per ben dieci volte da quando ha aperto, nel 2012.

Premessa: appena si arriva al 60 di rue Charlot, ammesso che non si trovi la fila, praticamente una circostanza impossibile, bisogna fare attenzione a non sbagliare l’ingresso: per entrare bisogna attraversare la porta blu, e non quella rossa, piccola e iconica (da cui prende il nome il locale, appunto) ma sempre chiusa perché alta neppure un metro e mezzo. Ma se anche ci fossero ancora dei dubbi, all’esterno si incontra Gaspard, un simpatico biondino con pochissimi capelli e molti muscoli che parla quattro lingue (francese, inglese, spagnolo e italiano, “un poco”), disciplina gli ingressi e accompagna i clienti al bancone o al tavolo.

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Il locale soddisfa tutti i codici del genere: poltrone in pelle, sedie di velluto blu per i clienti del bancone, luci soffuse e candele che aggiungono un senso di calore all’atmosfera già accogliente, grazie alla musica jazz, funk o reggae (selezione a caso). La carta dei cocktail cambia più volte durante l’anno per garantire la massima qualità e freschezza degli ingredienti. Un’atmosfera di quartiere, una clientela costantemente internazionale e un team preparato (Gigi, capobarman è italiano) proveniente da tutto il mondo con il proprio know sono fattori che spiegano (in parte) il successo.

Il vero valore aggiunto, però, è il menu che utilizza ingredienti di stagione e valorizza i produttori locali. Troverete cocktail preparati con carote, lamponi, camomilla, zafferano, olive, riso, luppolo alsaziano, noci di Grenoble, rabarbaro, riso Camargue. Solo per citarne alcuni. Da provare un “intruglio” gustosissimo a base di noce moscata, champagne, limone.

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E’ vero, da Place Vendome a Place de la Bastille, passando per il Marais di bar à cocktails, come dicono i francesi, Parigi è piena: luoghi famosi, sconosciuti o nascosti, sono molte le scoperte che si possono fare. Che sia un aperitivo o un dopocena, l’importante è che non sia un luogo qualsiasi. Perché anche bere un drink a Parigi rientra di fatto tra le esperienze da non perdere. E il Little Red Door, che illumina con quella porticina di color rosso acceso le vie del terzo arrondissement, nel quartiere di Marais, è una di queste esperienze. Entrate e godetevi l’esperienza di un mondo (non solo da bere) diverso.

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