Un tempo fondamentale ancora di salvezza per chi aveva fretta e necessità di usare il telefono, negli anni è divenuta iconico spogliatoio improvvisato (vedi Superman) o astronave usata come macchina del tempo (l’indimenticabile Doctor Who). Per tacere delle decine di film nei quali è comparsa e ha avuto un ruolo non di secondo piano (tra gli altri, In linea con l’assassino, C’era una volta in America, Il ragazzo di campagna e molti altri).

Oggetto desueto

Oggi la mitica cabina che spuntava in ogni quartiere di ogni città e paese è un dinosauro in via di estinzione. Ne restano pochi esemplari e anche questi ultimi hanno il destino segnato. Qualcuna, più fortunata, potrebbe diventare oggetto di design o di antiquariato; la gran parte è stata o sarà smantellata e buttata. Un pezzo di storia che scompare. Come i gettoni, surrogato delle monete, indispensabili per procedere con la chiamata e poi sostituiti dalle altrettanto desuete schede; e come gli indimenticabili telefoni con la rotella, che le generazioni attuali guardano come i 50enni odierni osservano i telegrammi.

Comparse in Italia a partire dagli anni Cinquanta, ancora nei Settanta avevano la rotella con a fianco quel mattone di carta chiamato elenco telefonico, sino a vent’anni fa distribuito anche nelle abitazioni private. L’evoluzione è stata costante, perché negli anni Ottanta furono introdotti i telefoni che accettavano gettoni e monete, nei Novanta quelli arancioni in cui inserire le schede e infine arrivarono i modelli utilizzabili solo con schede e carta di credito. I gettoni intanto furono ritirati dalla circolazione con l’introduzione dell’euro nel 2002. Ancora nel 2014 a Cagliari si potevano trovare 150 telefoni pubblici. Si potevano anche inviare sms o email, qualcuno era abilitato a mandare i vecchissimi fax, sistema già all’epoca retrò.

Il telefono all'interno di una cabina
Il telefono all'interno di una cabina

Il telefono all'interno di una cabina

Vecchi ricordi

Inizialmente senza porte, poi con le ante, quindi nuovamente aperte, formato cabina vera e propria oppure con una semplice copertura anti pioggia, sono divenute un vecchio ricordo che diventa materia esistente solo in pochi angoli della città dove ancora lo scorrere del tempo (e gli operai delle varie amministrazioni) ancora non hanno avuto modo di passare, divellere ed eliminare. Alcune sono divenute opere (quasi) d’arte grazie ai graffittari. Il declino è cominciato con la diffusione della telefonia mobile, rivoluzione che ha cambiato le abitudini di miliardi di persone, e così le cabine pian piano sono state smantellate per dar seguito a un piano che ne prevedeva la completa eliminazione entro il 2015. A Nuoro addirittura un anno fa al posto dello spazio occupato da quei cubi antidiluviano è rimasto inizialmente solo un piccolo segno a terra delimitato da un nastro biancorosso: come fosse il luogo di un delitto. In realtà ancora se ne trovano, poche, un po’ ovunque. Ma l’uso nella grande maggioranza dei casi è differente.

Nel 2016 a Iglesias era stata ideata la “BiblioCabina”, riempita di centinaia di testi da prendere in prestito per essere letti e poi restituiti. Nel 2017 anche a Cagliari si era pensato di riadattarle a biblioteche, o comunque punti nei quali scambiarsi libri, individuando cinque postazioni nelle piazze e aree verdi di San Michele e Is Mirrionis: un progetto rivolto a chi non aveva la possibilità economica di acquistare un libro e a chiunque avesse piacere di dedicarsi alla lettura.

Cabina telefonica e letture
Cabina telefonica e letture

Cabina telefonica e letture

Tecnologia

L’ultima trovata è al passo coi tempi di un’epoca tecnologica in continua evoluzione. A Roma già da alcuni anni le cabine telefoniche sono diventate punti di connessione a internet aperti a tutti tramite i quali ci si può informare, si possono effettuare telefonate gratuite, acquistare biglietti e così via. Un sistema ideato da una startup che a breve, pare, ne installerà ben 500 a Milano. Ovviamente chi le utilizza fornisce in qualche modo i propri dati al gestore di questi “hotspot” (siamo comunque in una società iperconnessa e disveliamo qualcosa di noi, pur non volendolo, ogni giorno in qualunque situazione), perché la pubblicità fagocita ogni cosa e qualunque persona è solo un prodotto. Un obiettivo del commercio.

Il fascino perduto

Certo è scomparso il fascino delle vecchie cabine, delle atmosfere noir anni Settanta, e le nuove generazioni non sapranno mai cosa volesse dire non avere a portata di mano i gettoni o le monete necessarie a far partire - e far proseguire - una chiamata magari importante, con l’improvvisa caduta della comunicazione. Ma quando la nostalgia per ciò che era soverchia la capacità di apprezzare gli innegabili vantaggi del presente, c’è qualcosa che non va. Si potrebbe entrare in una cabina di Doctor Who e tornare indietro. Magari.

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