Profumate, eleganti, ricche di una identità sarda che solo alcuni vini con Dna isolano ben radicato riescono a trasmettere. Sono le bollicine del futuro, almeno questa è la prospettiva: spumanti sardi nati da antichi vitigni. Rari, autoctoni e innovativi, ovvero adatti alle giovanissime richieste del mercato. I nomi delle uve peccano, in alcuni casi, di bassa popolarità. Non hanno certo la fama internazionale di un Cannonau o di un Vermentino, ma la strada verso una vera propria rivincita dei vitigni minori autoctoni sembra ben spianata. Alvarega, Arvisionadu, Cuccuau, Granatza. E ancora Licronaxu, Pascale, Sinnidanu (Cannonau bianco) sono i nomi di alcune uve ritrovate. Tesori viticoli selezionati per creare le nuove bollicine. Nella sede di Agris, lungo la strada statale 196 tra Villacidro e Villasor sono stati presentati gli esiti conclusivi del progetto Akinas, SpinOv - spumanti innovativi prodotti da vitigni autoctoni portato avanti da Sardegna Ricerche e Agris. Tre anni di studi e sperimentazioni raccolti in una pubblicazione messa a disposizione di operatori, tecnici e produttori. Un grandissimo lavoro che ora potrebbe trovare un suo spazio tra gli appuntamenti di Verona a Vinitaly 2024.

LA SCOMMESSA. Dunque bollicine dal sapore di Sardegna grazie al lavoro che ha coinvolto anche una ventina di imprese, tra cantine e aziende agricole. «Il progetto ha permesso di selezionare un gruppo di vitigni autoctoni interessanti, molti sono stati individuati in antiche vigne, alcune di queste erano quasi abbandonate, per la produzione di vini spumanti», spiega Gianni Lovicu, responsabile del settore vitivinicolo di Agris e coordinatore di Akinas. «Varietà con caratteristiche aromatiche quali sentori fruttati e floreali, essenziali alla produzione di questa tipologia di vino richiesto oggi dal mercato». Vitigni autoctoni ideali per la vinificazione e la spumantizzazione anche per la loro capacità di maturazione tardiva, come è stato rilevato dagli esperti in alcune varietà. Aspetto questo che li rende particolarmente resistenti al cambiamento climatico. Il progetto ha preso l’avvio con le vendemmie di tre annate, dal 2016 al 2018, ed è poi proseguito con le analisi chimico-sensoriali che sono proseguite sino allo scorso anno. «Abbiamo verificato le attitudini enologiche delle varietà e dopo aver ottenuto i vini è stata valutata l’ipotesi di produrre spumanti apprezzati dal consumatore moderno», spiega l’enologo Agris Luca Demelas. «Un lavoro capillare che ha avuto anche come obiettivo strategico quello di recuperare e tutelare i vitigni minori/autoctoni della Sardegna». Oggetto di indagine inoltre l’aspetto legato allo shelf-life, ovvero la capacità di tenuta nel tempo, la vita di scafale: dalla produzione al consumo. Gli spumanti ottenuti infatti sono stati rivalutati sensorialmente a distanza di anni, studiandone le caratteristiche organolettiche. E in massima parte - come si evince dal lavoro curato in particolare dall’enologo Agris, Dario Campus - è stato riscontrato che, salvo qualche particolare vitigno, viene riconosciuta a distanza di anni una discreta (e in alcuni casi ottima) freschezza oltre alla conferma delle caratteristiche organolettiche. Infine il delicato lavoro sugli aromi e i composti odorosi dei vini (analisi seguita da Giorgia Damasco, Agris) alla scoperta di un universo fatto di note fruttate (mela, pera, agrumi), floreali (acacia, rosa, fiore d’arancia), speziate (pepe) e vegetali (salvia, macchia) o caramellizzate (miele, crosta di pane, affumicato): insomma descrittori di grande attrazione per il mercato.

​Spumanti innovativi sardi, il volume Akinas SpinOv realizzato da Agris in collaborazione con Sardegna Ricerche
​Spumanti innovativi sardi, il volume Akinas SpinOv realizzato da Agris in collaborazione con Sardegna Ricerche
​Spumanti innovativi sardi, il volume Akinas SpinOv realizzato da Agris in collaborazione con Sardegna Ricerche

CLUSTER. Akinas Spinov segna un cambio di passo sia nel metodo che nella sostanza. E a Villasor nella sede Agris si è parlato anche della collaborazione delle due agenzie regionali con le aziende dell’Isola: un progetto-cluster illustrato nei suoi aspetti più peculiari da Elena Lai (Sardegna Ricerche Settore Networking). «Akinas Spinov è un importante esempio di collaborazione tra enti pubblici e imprese», ha spiegato l’esperta. «Il percorso, nato per promuovere sviluppo e innovazione in Sardegna, è centrato sui principi del progetto cluster dove si lavora alla creazione di un gruppo di imprese, si ragiona intorno a problematiche o sfide comuni, si sperimentano nuovi approcci, nuovi prodotti o processi e si approfondiscono i risultati ottenuti». Obiettivi di grandi prospettive tutti incentrati sulla produzione di spumanti fortemente caratterizzati dagli aromi inconfondibili. I prototipi di Akinas SpinOv sono in pole.

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