La roulette russa dei motociclisti sulle curve dell’Orientale
La vecchia 125, un paradiso in cui è semplice morirePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’Orientale sarda è un serpente a sonagli, rosario di curve sinuose da perdere il senno. Un paradiso in cui è semplice morire.
I motociclisti sciamano a migliaia, in primavera ed autunno. Meraviglie cromate, strani animali variopinti su due ruote. Al loro passaggio lasciano una scia benefica di euro. Sulla Route 125, la statale 198, la provinciale 27 si intrecciano i canti dei motori. Urlano le verdissime Ninja, romba il boxer Bmw, gorgheggia vanitosa la rossa di Borgo Panigale.
Gas senza ritegno, Go Pro incollata al casco. La prudenza purtroppo, rimane a casa, tra le ferree regole di Austria, Germania e Svizzera, dove Max Mustermann, il pinco pallino teutonico, mai si sognerebbe di azzardare certi sorpassi. Come tirare il grilletto con il caricatore pieno e la Glock alla tempia. Lungo mulattiere dove rallentano perfino i mufloni le croci parlano spesso la lingua di Theodor Storm. La Curva dei tedeschi, sulla strada per Giustizieri, è ormai meta di pellegrinaggio. A Urzulei come a Baunei, i volontari Pavs e Croce Azzurra hanno trascorso l’estate a “raccogliere” stranieri dai dirupi. Spesso gli incidenti hanno coinvolto cittadini residenti e le proteste, per l’inquinamento acustico e la generica maleducazione dei centauri, cominciano a lievitare. Quasi ogni giorno inoltre si è levato l’elicottero Areus e non vorremmo essere venali ma la questione è anche economica. Così come importante è l’apporto dei turisti in moto per le attività sorte su una strada divenuta tappa obbligata per gli appassionati.
Tra Ogliastra e Barbagia, in una perfida estate di ottani e siccità, si è registrato in media un incidente al giorno. Archiviata la stagione i sindaci cercano di mettere una pezza. Invitano al buon senso, predicano educazione a monte, ossia nelle rispettive nazioni. Così ha fatto il sindaco di Baunei Stefano Monni, scrivendo agli ambasciatori di Svizzera, Austria e Germania. «La particolare conformità della statale 125, a tratti tortuosa e con andamento sinuosi, costituisce, unitamente allo straordinario fascino che attrae chi la percorre, un pericolo e un’insidia qualora non vengano adottate le necessarie cautele. Questo mette a repentaglio la sicurezza loro e degli altri utenti della circolazione». Per essere più convincente Monni indica come ci siano stati due morti tra i turisti negli ultimi anni, nel 2015 e nel 2022 solo in territorio di Baunei. Per stabilire il numero dei “fracassati” servirebbe una calcolatrice. Oltre la rituale cortesia e la proverbiale gentilezza l’invito ai diplomatici è quello di educare i centauri a casa loro. «Confido in un vostro intervento teso a sensibilizzare i vostri connazionali affinché episodi come questo non capitino più».
Il sindaco di Dorgali Angela Testone sul tema è in perfetta sintonia con il collega confinante. «Purtroppo per il momento si va a raccoglierli. Sono pericolosi per se stessi e per gli altri. Quando vengono in Sardegna rifuggono le regole, qui pensano di essere nella terra di nessuno. La nostra bellissima 125 viene utilizzata senza la cautela dovuta».
La Testone spiega inoltre di come sarebbe necessario un intervento per la messa in sicurezza delle fragili pareti del tratto tra Dorgali e Genna Silana.
Il sindaco di Ussassai Francesco Usai nei giorni scorsi ha scritto al prefetto di Nuoro Alessandra Nigro. C’è un problema di pubblica sicurezza. La statale 198 attraversa il paese nella sua ridotta lunghezza. «Ben capendo che questo tipo di tracciato sia il massimo dell’adrenalina, ammettendo che in mezzo a tanti maleducati ci sono tante persone “normali” e che i motociclisti aiutano l’economia dei piccoli centri, mi chiedo non possa esserci un maggior controllo che funga da deterrente al loro stile di guida». Stile che non tiene conto dei limiti di velocità nei centri abitati e dei