La gioia e la meraviglia negli occhi dei bambini, la saggezza negli sguardi degli anziani e la fierezza sul viso delle donne. Emozioni e storie di vita trapelano dagli scatti in bianco e nero e a colori raccolte nella mostra solidale “Estroverso-Metainverso – La cura dell’incanto”. L’esposizione al Museo diocesano arborense di Oristano fino all’ultimo giorno ha riscosso un grande successo. Merito della qualità artistica delle foto ma soprattutto del valore aggiunto della mostra, realizzata dall’associazione di volontariato “Farmacisti nel mondo” con la direzione artistica di Giovanni Coda. La marcia in più è rappresentata dal valore sociale e umanitario: l’obiettivo è sostenere le piccole comunità dell’Africa che necessitano di aiuto. Da qui la finalità di beneficenza per promuovere una raccolta fondi per l’acquisto del materiale di primo soccorso e della strumentazione medica per il dispensario in costruzione a Cacuti, un piccolo villaggio in Angola; oltre alla fornitura per una farmacia itinerante per l’assistenza domiciliare.

Visitatori alla mostra al Museo diocesano arborense (foto V. Pinna)
Visitatori alla mostra al Museo diocesano arborense (foto V. Pinna)
Visitatori alla mostra al Museo diocesano arborense (foto V. Pinna)

In mostra

Nelle sale del museo il benvenuto arriva da una bambina del Benin: immortalata su uno sfondo rosso da Rosario Longobardi (presidente di Farmacisti nel mondo Odv), la piccola sorride con gli occhi e con uno sguardo di meraviglia ti accompagna in un percorso che diventa un viaggio fra le popolazioni più povere del mondo, in una terra martoriata dalle guerre civili dove si vive in condizioni difficilissime. “Sono scatti realizzati in diverse località abitate da persone straordinarie che coltivano la speranza nell’altro, luoghi remoti dove Farmacisti nel mondo ha operato in questi anni. Istantanee di una quotidianità difficile che si affida con rara bellezza e autenticità all’occhio del fotografo e raccontano, attraverso gli sguardi e le testimonianze dei volontari, il senso dell’umanità” spiegano gli organizzatori.

Foto "la meraviglia" all'ingresso della mostra (foto V. Pinna)
Foto "la meraviglia" all'ingresso della mostra (foto V. Pinna)
Foto "la meraviglia" all'uingresso della mostra (foto V. Pinna)

E colpiscono le foto dei villaggi, del lavoro ma quelle che ti entrano nell’anima sono quelle dei più piccoli: gli abbracci di protezione fra due ragazzini dell’Angola, la gioia nel viso entusiasta di un ragazzino fotografato nel villaggio del distretto di Paikgachha in Bangladesh. E ancora le immagini a scuola, quelle che raccontano la sorellanza, la gentilezza delle donne e la saggezza nelle rughe che scolpiscono il viso di un anziano del Benin. Infine gli scatti più forti come la sete di un bimbo e quello che racconta l’infanzia negata di un altro piccolo dell’Angola.

Un giro fra le sale del Museo diocesano non è sufficiente, è necessario tornare indietro, soffermarsi su quelle immagini e, chiudendo gli occhi, cogliere l’intensità del messaggio e dell’importanza “dell’avere cura dell’altro”. Come si legge nelle pagine che accompagnano il percorso fotografico “prendersi cura, curare il tempo, avere in cura, curare il corpo. Utilizziamo ogni giorno questa parola con la superficialità dell’esito scontato, incuranti della sua valenza. Utilizzata per fini individuali assume un significato cupo: curo i miei interessi. Non me ne curo. La cura non è individuale. La cura è comprendere. La cura è meraviglia, è dialogo con l’altro, con le emozioni e le passioni. La cura è aprirsi al mondo, acquisire nuove modalità di visione, è guardare il mondo da più direzioni”. Ed è quello che consente di fare la mostra “Estroverso-Metainverso – La cura dell’incanto”.

Foto sull'infanzia negata (foto V.Pinna)
Foto sull'infanzia negata (foto V.Pinna)
Foto sull'infanzia negata (foto V.Pinna)

“Un progetto itinerante con un obiettivo trasversale: non solo promuovere raccolta fondi per iniziative solidali, ma creare una connessione con le comunità di riferimento attraverso la promozione di eventi culturali, ludici e sportivi – spiega Longobardi- Il nostro è un modello di fundraising inclusivo e partecipativo che si realizza attraverso i nostri farmacisti-ambasciatori ma non solo: anche i cittadini volontari possono a loro volta diventare ambasciatori contribuendo alle nostre iniziative”. Insieme a Longobardi, i responsabili e coordinatori della mostra fotografica sono: Patrizia Pulcini, vicepresidente dell’associazione e responsabile dei progetti internazionali; Federica De Villa, ambasciatrice e coordinatrice per la Sardegna di Farmacisti nel mondo; Fabrizio Daddi, ambasciatore e coordinatore per la Sardegna dell’associazione Farmacisti nel mondo. Il progetto è sostenuto da Network Farmacia Dinamica e Associazione Comitato di Amicizia ODV.

Per info raccolta fondi: Associazione di volontariato Farmacisti nel Mondo – Numero verde: 800405999 – Whatsapp: 371 4895370 – info@farmacistinelmondo.org – www.farmacistinelmondo.org

Immagine di un anziano del Benin (foto V.Pinna)
Immagine di un anziano del Benin (foto V.Pinna)
Immagine di un anziano del Benin (foto V.Pinna)
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