«Investimento di pedoni, gli attraversamenti stradali rialzati sono un ottimo deterrente»
Mauro Coni: «Secondo evidenze scientifiche internazionali possono ridurre il tasso di collisioni con morti e feriti tra il 40% e il 60%»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per Mauro Coni, docente universitario esperto di Mobilità, gli attraversamenti pedonali rialzati sono un ottimo deterrente contro gli investimenti dei pedoni. «Secondo evidenze scientifiche internazionali gli attraversamenti pedonali rialzati possono ridurre il tasso di collisioni con morti e feriti tra il 40% e il 60%», precisa il docente universitario esperto di mobilità sostenibile. «Portano benefici sulla sicurezza pedonale e in particolare per gli utenti più fragili (bambini, persone anziane, diversamente abili) che, come dimostrato dalle statistiche di incidentalità, hanno rischi maggiori per la ridotta reattività e mobilità, oltre a indici di lesività molto più elevati rispetto alla media degli utenti pedonali». Attenzione, attraversamenti pedonali e non dossi. «Gli attraversamenti pedonali rialzati, maggiori di 10 metri, hanno caratteristiche particolari per non compromettere l’intervento dei mezzi di soccorso e dei bus». Gli effetti sono tangibili. «Cambiamenti positivi sono associati al comportamento dei conducenti agli attraversamenti rialzati. «Si osserva un notevole aumento della quota di veicoli che danno la precedenza ai pedoni nella zona dell’attraversamento (dall'80% al 96-98%, nella corsia vicina, e dal 62-63% al 98-100%, nella corsia opposta). Anche i comportamenti dei pedoni subiscono modifiche significative, con l’aumento della percentuale di pedoni che effettuano l’attraversamento completo nella zona dell’attraversamento rialzato».
In otto anni nelle strade di Cagliari si sono verificati poco meno di 4.000 incidenti con feriti, 4.800 senza, 52 mortali. Lo studio effettuato dalla facoltà di Ingegneria dell’Università, in collaborazione con il Comune e la Polizia locale ha individuato le strade più pericolose e le cause principali degli scontri. Un’indagine precisa e meticolosa grazie alla georeferenziazione che ha consentito di stabilire con precisione il luogo, l’orario, il numero delle auto coinvolte e analizzare l’incidentalità nell’area urbana di Cagliari e che ha messo in evidenza l’elemento più debole: il pedone. La mappa Secondo lo studio, le strade dove si verificano la maggior parte degli incidenti sono le arterie di ingresso, uscita e di attraversamento dell’area urbana. «L’insieme composto dall’Asse mediano e da viale Marconi registrano circa il 10% del totale degli incidenti, il corridoio composto da viale Trieste, viale Sant’Avendrace e viale Monastir circa il 5%, il corridoio via Roma (quando era aperta), viale Diaz il 4.3% e viale Poetto, viale Lungo Mare Poetto e via Lungo Saline rappresentano circa il 3.6%», spiega Mauro Coni, professore di “Strade, ferrovie e aeroporti” all’Università di Cagliari, che ha curato lo studio. Le cause Incrociando i dati in funzione della dinamica, subito dopo il tamponamento, l’investimento dei pedoni rappresenta la causa più frequente di incidente. A seguire l’uscita per sbandamento, l’urto frontale, la mancata precedenza lo scontro con altro veicolo in sosta.
Il bollettino è da codice rosso. Nel capoluogo della Sardegna si registrano quattro incidenti al giorno (uno quotidiano sull’Asse Mediano), oltre mille all’anno. Distrazione, uso del cellulare, alcol, droga e velocità elevata le cause più frequenti degli investimenti. Purtroppo distrazione e uso cellulare non sono una caratteristica esclusiva degli automobilisti. Molti pedoni attraversano la strada con il telefonino in mano convinti che le strisce pedonali siano una barriera insuperabile. Attraversamenti rialzati, semafori, autovelox e limiti di velocità possono essere strumenti di contenimento, insufficienti però se si affronta la strada senza prudenza. Ad avere la peggio è sempre chi si muove a piedi e che spesso ha conseguenze permanenti o, nel peggiore dei casi, finisce in cimitero. I numeri Nel 2022 ci sono stati quattro pedoni uccisi da auto o moto, due sulle strisce pedonali (compresa la tragedia di via Cadello quando a febbraio uno scooter aveva falciato il passeggino con un bimbo di 14 mesi), due fuori dalle zebrate (compreso l’investimento mortale in via Is Mirrionis da parte di un’auto pirata). Nel 2023 i pedoni morti in città sono stati 3, 2 sulle strisce pedonali, uno fuori da parte di un automobilista ubriaco. Quest’anno i morti sono due, entrambi sulle strisce pedonali. Viale Marconi, viale Poetto, via dell’Abbazia, via Is Mirrionis, via Cadello, via Torricelli, via Roma, viale Colombo, via Cornalias, viale Ferrara, viale Diaz, via Cadello sono tra le strade più pericolose del capoluogo. In alcune sono state installati i passaggi pedonali rialzati a tutela dei pedoni. Mauro Coni. «I passaggi pedonali rialzati sono necessari, ma non sono la soluzione di tutti i mali. L’unico modo per rendere le strade più sicure è alleggerire il traffico veicolare, soprattutto di lunga percorrenza. E necessario che le arterie siano ordinate, pulite, ben asfaltate, una strada dove regna la confusione, anche relativamente alla segnaletica, è una strada pericolosa».