Qualcuno andava nello studio fotografico: chi per una fototessera o un ritratto, chi per una foto di gruppo con i familiari. Altri preferivano il "fai da te", ovvero scattavano con una macchina analogica e poi portavano il rullino in un laboratorio per farlo sviluppare. Alla fine, sia in un caso che nell'altro, restava un'immagine stampata su carta a testimoniare il ricordo di viaggi, cresime, prime comunioni, gare sportive e momenti di vita quotidiana. Con l'avvento del digitale queste abitudini sono state stravolte. In particolare dell'inizio dalla metà degli anni Novanta con l'arrivo di telefonini, hard disk, schede di memoria, chiavette usb e supporti vari, in tanti hanno abbandonato la stampa su carta e moltissimi piccoli studi fotografici nelle città e nei piccoli centri hanno chiuso i battenti. La carta non è stata certo abbandonata, ma ha subito un notevole ridimensionamento. Negli ultimi anni però, complici anche i social network, i libri fotografici hanno sostituito il vecchio album e stanno riscuotendo grandissimo successo. Già a partire dai primi del Duemila in Rete erano presenti siti specializzati che grazie a software di facile utilizzo, consentivano a chiunque di assembleare un album fotografico e poi mandarlo in stampa. Operazioni che si possono svolgere anche in modo automatico, come accade per i fotolibri in vendita su Facebook e Instagram. Tutte le immagini pubblicate sul proprio profilo social, attraverso una rapidissima operazione di editing, vengono raccolte in un album e poi vengono stampate. I prezzi sono accessibili a tutti. I volumi costano poche decine di euro. La qualità spesso lascia a desiderare, ma resta in ogni caso un documento cartaceo per salvare tante foto che altrimenti rischierebbero di andare perdute nelle sterminate autostrade digitali del web.

Oggi la Rete offre tantissime opportunità per stampare le fotografie. Si possono scegliere diversi supporti. Non solo la carta, ma anche la plastica, il plexiglass, il vetro. Insomma, c'è davvero l'imbarazzo della scelta.

E sono ormai tantissime le persone che in tutto il mondo hanno ripreso a far stampare le fotografie. E' cresciuto anche il numero di laboratori specializzati. Un buon segnale.

Aumentano inoltre donne e uomini che si rivolgono a un professionista per commissionare un ritratto o una foto di gruppo della famiglia. Negli ultimi tempi sta riscuotendo un grandissimo successo l'iniziativa di Settimio Benedusi, il fotografo che ha dato vita al progetto "Ricordi?".

"Realizziamo ritratti fotografici che stampiamo subito - si legge nel sito ufficiale - affinchè possiate tornare a casa con una testimonianza, un racconto, un'esperienza che ha l'ambizione di durare tutta la vita. Non mandiamo mai file digitali, ma solo stampe, in diversi formati. Ciò che pagate non è tanto il ritratto che vi viene fatto ma la stampa che portate via".

Il primo esperimento risale al 2018. L'ultima edizione di "Ricordi?" ha interessato diverse città italiane. I fotografo ligure ha coinvolto anche altri illustri colleghi come Oliviero Toscani, Massimo Sestini e Toni Thorimbert.

"Non ho assolutamente nulla contro i telefonini e le nuove tecnologie. Ne sono, un po' come tutti, un gran fruitore, così come lo sono di tutti i vari social network - afferma Benedusi - Penso però che si debba usare tutto, tecnologia compresa, con raziocinio e consapevolezza. Sono consapevole quindi che la maggior parte delle fotografie che tutti noi facciamo con i telefonini inevitabilmente scompariranno, in un marasma di hard-disk rotti, di password dimenticate, di tecnologie desuete. Quelle fotografie alle quali tanto tenevate che avete messo su un floppy disk adesso come fate per guardarle? Se chiedete a un ragazzo di 20 anni cos'è un floppy-disk vi guarderà stranito: non ha la più vaga idea di cosa si stia parlando! Eppure è una tecnologia abbastanza recente! E cosa succederà quindi tra 20 anni? Riusciremo a leggere le chiavette usb? E gli hard-disk?" L'ultima edizione di "Ricordi?" è stata organizzata qualche mese fa e ancora una volta ha riscosso un grande successo. Settimio Benedusi ha riscoperto e rilanciato l'aspetto "artigianale" della professione. Un ritorno al passato con l'utilizzo intelligente delle nuove tecnologie e soprattutto dei social network. Benedusi, oltre che grande fotografo è certamente anche un talentuoso comunicatore.
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