Allora è possibile: la Regione Friuli sfrutta l’autonomia speciale per abolire la tassa d’imbarco e Ryanair la ripaga con un piano voli mai visto prima. La prossima estate nell’aeroporto di Trieste i collegamenti saranno praticamente raddoppiati rispetto all’anno scorso. È bastata una norma di poche righe e si è aperto un nuovo mondo.

«A decorrere dal 1° gennaio 2024 nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia non si applica l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sugli aeromobili», spiega l’ultima legge di bilancio statale, che stabilisce anche la contropartita: la Giunta regionale guidata da Massimo Fedriga dovrà versare ogni anno nelle casse romane 2,5 milioni di euro per compensare i mancati introiti. Poco male: la mossa del Friuli ha attratto subito investimenti per circa 100 milioni di dollari – tanto vale l’apertura della base Ryanair – e si candida ad attirare anche le altre low cost in fuga dall’aeroporto di Venezia, dove invece l’addizionale comunale è stata aumentata da 6,5 euro a 9 euro.

La Regione friulana si è limitata a far valere la propria autonomia speciale. «D’accordo con il governo abbiamo fatto diventare l’imposta di competenza regionale e subito dopo l’abbiamo abolita. Questa è la forza dell’autonomia, in questo modo siamo diventati più competitivi», ha sintetizzato Fedriga durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove rotte di Ryanair. E la Sardegna? Sulla carta ha le stesse possibilità di abolire – o anche solo diminuire – la tassa d’imbarco. In questo modo le compagnie low cost non avrebbero più scuse. Ryanair nei giorni scorsi ha rilanciato la proposta: «Chiediamo allo Stato italiano, e in particolare a Sardegna e Sicilia, di abolire questa tassa eccessiva che serve solo a ostacolare la connettività e la crescita economica soprattutto nelle regioni italiane e nelle isole. Se il governo italiano dovesse abolire l’imposta municipale, risponderemo con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aerei e altri 20 milioni di passeggeri all’anno e oltre 250 nuove rotte». 

La compagnia ha già presentato per la prossima estate un piano voli con 72 collegamenti nell’Isola, dove esordirà anche nello scalo di Olbia. E a chi prevede una competizione interna tra gli aeroporti sardi per avere le rotte di Ryanair, i manager irlandesi hanno risposto: «La vera sfida è con le isole Canarie, con il Marocco o con Dubrovnick: nessuna di queste destinazioni ha l’addizionale comunale di 6,50 euro. La Sardegna avrebbe molto più appeal se abolisse l’imposta». Il traffico passeggeri potrebbe essere incrementato - così promette la low cost – del 50%.

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