Nati per soffrire fino alla morte. Il triste destino dei polli d’allevamento sarebbe scritto nel loro Dna, modificato in laboratorio dalle aziende del settore per garantirsi il massimo guadagno durante la produzione e il macello. L’inchiesta diffusa da Animal Equality, organizzazione internazionale che lavora con società, governi e aziende per porre fine alla crudeltà verso gli animali d'allevamento, ha fatto il giro del mondo e vuole dimostrare con tanto di testimonianze foto e video come le moderne metodologie di allevamento siano paradossalmente sempre più crudeli e insostenibili.

Destino segnato

«La nostra indagine mostra che qualsiasi soluzione di benessere animale a livello ambientale per i polli a rapido accrescimento sia impedita di fronte alla natura di per sé compromessa di questi animali, come già ampiamente documentato dalla letteratura scientifica», ha spiegato Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia. «Questi risultati rivelano la sofferenza deliberatamente imposta dall’essere umano nei confronti di animali selezionati apposta per massimizzare i propri profitti a discapito della loro salute: sono animali nati per soffrire terribilmente e questo sistema nel 2022 è totalmente inaccettabile». Gli animalisti hanno per certi svelato che degli oltre mezzo miliardo di polli macellati ogni anno in Italia, il 98% apparterrebbe alla categoria di Broiler a rapido accrescimento, animali ibridi commerciali frutto di una selezione genetica estrema.

«Questi animali sono chiamati “a rapido accrescimento” proprio perché frutto di una selezione operata dall’essere umano al fine di ottenere la crescita accelerata e un volume sempre maggiore di petto e cosce, le parti considerate più vendibili sul mercato», spiegano gli attivisti. «Ciò avviene mettendo in secondo piano la salute stessa degli animali, tra cui le loro capacità motorie, la circolazione del sangue e la corretta respirazione, condannandoli ad ampie sofferenze durante un arco di vita che non supera i due mesi».

Lo studio

Lo studio ha seguito un iter scientifico: la prima fase ha previsto infatti l’analisi veterinaria di polli deceduti prematuramente in allevamento intensivo, uno per ogni stadio di crescita a distanza di una settimana l’uno dall'altro «comparando la loro condizione con quella di tre polli della stessa razza cresciuti invece in un contesto ambientale protetto e salubre», sottolineano gli autori dell’indagine secondo cui, «gli esami clinici e le radiografie hanno mostrato come le caratteristiche genetiche implichino sofferenze che rendono impossibile per questi animali il rispetto delle norme di benessere animale previste dal Decreto legislativo per la protezione degli animali negli allevamenti» dove viene specificatamente richiesto agli allevatori che siano adottate «misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali e affinché non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili».

Danni fisici

Le immagini pubblicate da Animal Equality dimostrerebbero quindi che il tasso di accrescimento dei polli esaminati sia molto elevato, in particolare per petto e cosce. Le misurazioni «mostrano il raddoppiarsi del peso corporeo degli animali già tra la prima e la seconda settimana di vita, in soli sette giorni, quando sono ancora di fatto dei pulcini». Per di più le radiografie hanno evidenziato una calcificazione delle ossa non completa. «Il che ha portato a gravi conseguenze per l’animale, quali facili fratture all’apparato osseo e deviazioni delle ossa con conseguenze negative per le articolazioni».

A carico dei polli geneticamente modificati, gli esperti di Animal Equality hanno anche riscontrato danni cardio-respiratori con uno stato di irritazione e talvolta infezione sul petto e sugli arti inferiori, «da correlarsi all’alto tasso di ammoniaca presente nella lettiera, su cui gli animali sono costretti a poggiare il petto costantemente».

Le lesioni riguarderebbero anche gli organi interni. «Durante l'autopsia eseguita su un pollo Broiler collocato in struttura protetta - senza quindi alcuna esposizione ad alti tassi di ammoniaca - sono stati rilevati chiari segni di polmonite e versamento eccessivo di liquido attorno al cuore che ne hanno presumibilmente causato il decesso».

I veterinari interpellati dagli animalisti non avrebbero perciò dubbi: «I polli a rapido accrescimento risultano essere individui predisposti a un accrescimento innaturale dovuto alla selezione genetica, le cui caratteristiche primarie di specie sono del tutto impedite, negando di fatto ed ad ogni effetto la loro capacità di condurre una vita sana e longeva».

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