Il 25 febbraio in Sardegna si aprono le urne delle Regionali. Si vota nella sola giornata di domenica con le regole fissate dalla legge statutaria approvata dal Consiglio nel 2013. Possono recarsi ai seggi tutti i cittadini e le cittadine che hanno compiuto diciotto anni e sono iscritti nelle liste elettorali del proprio Comune di residenza.

Il primo diritto che si può esercitare alle urne è il voto disgiunto: significa la possibilità di dare la preferenza a un candidato consigliere che appartiene a uno schieramento diverso rispetto a quello del candidato governatore prescelto. In buona sostanza, il voto all’aspirante onorevole e quello all’aspirante presidente sono distinti.

La “libertà” di cambiare coalizione non è invece ammessa sul fronte della doppia preferenza di genere, ovvero la possibilità di votare insieme un uomo e una donna. In questo caso, il candidato maschile e la candidata femminile devono essere in corsa nella stessa lista. Diversamente è come se si stessero esprimendo due preferenze diverse, ciò che rende nulla la scheda.

Ogni elettore e ogni elettrice può decidere di votare solo il candidato governatore. Se invece la preferenza viene data unicamente al candidato consigliere, in automatico il voto va anche all’aspirante presidente di quella stessa coalizione. Questa sottolineatura è importante perché la legge statutaria del 2013 ha introdotto l’elezione diretta del governatore: vuol dire che vince il candidato presidente che ha preso più voti, non la coalizione che ha raccolto il maggior numero di preferenze.

A garantire la governabilità della Regione è invece il premio di maggioranza che si calcola sulla base dei voti presi dal governatore eletto. Il premio di maggioranza dà diritto al 55 per cento dei seggi quanto il consenso raccolto va dal 25 al 40 per cento. In numero di seggi sono 33 per la maggioranza e 27 per l’opposizione, visto che il Consiglio regionale conta in tutto 60 scranni, incluso quello del presidente. Quando invece i voti presi del vincitore delle elezioni sono compresi tra il 40 e il 60 per cento, il premio di maggioranza vale il 60 per cento dei seggi, con un equilibrio in Aula di 36 consiglieri contro 24. Sotto il 25 per cento e sopra il 60, gli scranni si assegnano con il sistema proporzionale.

Il conteggio è complicato e passa dal cosiddetto quoziente. Si tratta di un numero determinato di voti che dà diritto a un posto in Aula. Il numero è diverso per la maggioranza e per l’opposizione. La prima distribuzione dei seggi avviene tra i partiti che hanno il quoziente pieno, procedendo per sottrazione rispetto al numero totale delle preferenze prese. Esaurito questo conteggio, si prosegue con i resti, cioè i voti che sono sotto il quoziente. Si aggiudicano il posto in Consiglio le forze politiche che hanno i resti più alti, quindi un numero di voti che si avvicina di più al quoziente stesso.

Proprio sul fronte degli scranni da assegnare in Aula, viene eletto “d’ufficio” anche il secondo candidato governatore più votato. Dal terzo in poi, invece, si resta fuori dalla massima assemblea sarda. Questo succede anche a tutti quei candidati consiglieri che hanno corso in coalizioni rimaste sotto il 10 per cento. Quando invece un aspirante governatore si presenta alle urne con una sola lista, lo sbarramento è al 5 per cento. Nel 2014 c’è stato il caso di Michele Murgia, leader di Sardegna Possibile: la scrittrice di Cabras ottenne uno straordinario risultato personale, raccogliendo quasi 75mila voti. Ma restò fuori dall’Aula perché fu la terza candidata governatrice per consenso, superata da Francesco Pigliaru (che vinse) e da Ugo Cappellacci. Sardegna Possibile non entrò nella ripartizione dei seggi perché la coalizione non arrivò al 10 per cento.

Il 25 febbraio, come a ogni elezione, bisogna presentarsi alle urne con un documento d’identità e la tessera elettorale, il cui duplicato può essere richiesto nel proprio Comune di residenza, anche lo stesso giorno delle Regionali. I seggi sono aperti dalle 7 alle 23. La scheda su cui si vota è di colore verde. Lo spoglio è previsto lunedì 26. 

© Riproduzione riservata