Chissà se capiterà mai che quei due ragazzotti britannici, con i cassetti pieni di gioielleria olimpica, si prendano la briga di andare a specchiarsi in un murale di Decimoputzu. Di sicuro sarebbero ben accolti in quel paese del quale non potrebbero certo conoscere l’esistenza, perché invece la loro storia è nota agli abitanti, proprio grazie a quel dipinto che il Comune commissionò all’artista Davide Pils. Un murale con due triatleti inglesi: Alistair e Jonathan Brownlee.

I protagonisti

Se non siete appassionati di triathlon, entrando a Decimoputzu non lo noterete neppure. Un disegno di due sportivi abbracciati, chissà perché con indosso un body con la bandiera inglese. Se invece seguite abitualmente questo sport tanto in crescita negli ultimi vent’anni anche in Sardegna, avrete un sobbalzo: i Brownlee! Eh sì, perché quei due ragazzi sono due campioni, due fenomeni che soltanto in rari casi possono nascere nella stessa famiglia. Soprattutto se possono essere destinati a salire assieme su un podio olimpico, come è capitato il 18 agosto 2016 a Copacabana, durante la prova di triathlon dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro: primo Alistair, che era già stato campione nelle sudicie acque della Serpentine di Hyde Park (a Londra 2012), secondo per appena 6”, Jonathan. La medaglia di bronzo se la mise al collo un sudafricano, Henry Schoeman (ricordatevi questo nome), anticipando di 7” il connazionale Richard Murray. Così, i due fratelli (nati entrambi ad aprile, ma a due anni di distanza) si ritrovarono a festeggiare su quel podio brasiliano l’esito di una gara storica, sì, ma non abbastanza da ispirare Pils.

I fratelli Alistair e Jonny Brownlee durante i Giochi di Rio de Janeiro 2016 (LaPresse, archivio L'Unione Sarda)
I fratelli Alistair e Jonny Brownlee durante i Giochi di Rio de Janeiro 2016 (LaPresse, archivio L'Unione Sarda)
I fratelli Alistair e Jonny Brownlee durante i Giochi di Rio de Janeiro 2016 (LaPresse, archivio L'Unione Sarda)

La vicenda

Non è quello il momento che il muralista di Assemini ha voluto rappresentare. Non cercava l’istantanea di un’eccezionale gloria sportiva, di un’impresa insolita e non facilmente ripetibile. Pils cercava un esempio, cercava qualcosa che fosse di ispirazione, che trasmettesse valori come la passione per lo sport, la competizione leale, l’altruismo. E quella immagine, cristallizzata sulla parete di Decimoputzu, può farlo. Si riferisce a una gara internazionale di triathlon dello stesso 2016, ma non a Rio. È la prova messicana delle World Series, a Cozumel: Jonathan sta rovesciando il verdetto di Rio, ha staccato suo fratello e vede il traguardo che può consegnargli la Coppa del Mondo. A 200 metri dall’arrivo, però, ha un cedimento e si accascia sulle transenne. Alistair, secondo, sopraggiunge e anziché andare a prendersi la vittoria, si ferma, si mette il braccio del fratello attorno al collo e lo sostiene sino alla meta, lanciandolo letteralmente oltre la linea, davanti a lui. Nel frattempo, indovinate chi sopraggiunge? Proprio lui, Schoeman (letteralmente dovrebbe significare “colui che fa le scarpe”…), che va a prendersi la vittoria di giornata. Ma, come a Rio, è destino che la copertina sia per i due fratelli e soprattutto per Alistair, autore di un gesto di altruismo “olimpico”.

Il biolimpionico Alistair Brownlee sfinito e felice dopo la vittoria a Cagliari nel 2019 (foto C.A.M.)
Il biolimpionico Alistair Brownlee sfinito e felice dopo la vittoria a Cagliari nel 2019 (foto C.A.M.)
Il biolimpionico Alistair Brownlee sfinito e felice dopo la vittoria a Cagliari nel 2019 (foto C.A.M.)

Il ricordo

Ecco perché, quando a Decimoputzu hanno deciso di ricordare con un’opera pubblica la figura dell’ex sindaco Gianni Sabiucciu (appassionato di running, morto pochi anni prima), Davide Pils al quale era stata commissionata ha deciso di rifarsi a quel magnifico episodio. Ed ecco perché, poche settimane fa, il sindaco Antonino Munzittu, ha voluto ricevere in municipio la Nazionale italiana che si stava allenando nella vicina base aerea di Decimomannu. Non è mancata una foto ricordo sotto quell’immagine che rende Decimoputzu un paese amico del triathlon. Tra gli azzurri e le azzurre presenti (compreso Delian Stateff, vincitore di una prova di World Cup a Cagliari), qualcuno ha postato il momento sui social e Alistair Brownlee ha risposto, promettendo che prima o poi verrà nell’Isola, magari con suo fratello, a rendere omaggio all’opera che lo ha reso celebre anche nel Campidano.

Jonathan Brownlee trionfa nella tappa italiana di\u00A0World Cup 2021 ad Arzachena (foto Ballabio-FiTri)
Jonathan Brownlee trionfa nella tappa italiana di\u00A0World Cup 2021 ad Arzachena (foto Ballabio-FiTri)
Jonathan Brownlee trionfa nella tappa italiana di World Cup 2021 ad Arzachena (foto Ballabio-FiTri)

I precedenti

E, a questo punto, bisogna ricordare un dettaglio che è più di una felice coincidenza. I fratelli Brownlee la Sardegna la conoscono già. Hanno fatto parte, negli anni recenti, della formazione britannica per la tappa italiana di World Cup, che si svolge nell’Isola. Le prime edizioni sono state ospitate a Cagliari, l’ultima delle quali, nel 2019, ha visto trionfare al Poetto proprio Alistair. Una vittoria non banale, perché per lui era il rientro all’agonismo dopo un lungo stop: e che rientro! Ma anche Jonathan ha ottimi ricordi della Sardegna. È stato lui a vincere, a Cannigione, l’ultima edizione della gara italiana di World Cup, migrata l’anno precedente in Gallura, ad Arzachena, dove Alistair aveva chiuso terzo. Basteranno tutte queste coincidenze a riportare nell’Isola i fratelli d’oro del triathlon?

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