Esiste un’equazione, per viaggiare con la possibilità di utilizzare il proprio telefono cellulare senza pagare cifre spaventose. Ed è pure molto semplice: prendete il canone mensile che pagate in Italia per la vostra linea (senza Iva, attenzione), dividete per 1,55 e poi moltiplicare per due. È tutta qui, la regola del roaming all’interno dell’Unione europea, estesa anche a Norvegia, Liechtestein e Islanda, che pure dell’Ue non fanno parte.

Scritta in modo più schematico, l’equazione appare così: GB = canone mensile Iva esclusa/1,55 X 2. Che cosa indica, quest’equazione? Semplice: è il modo corretto per scoprire quanti Gigabyte di navigazione ci spettano quando siamo all’estero in un Paese dell’Unione europea più i tre che non ne fanno parte, ma hanno aderito. Questo, ricordando che il Regno Unito – dopo la Brexit – nell’Ue non c’è più.

Stiamo parlando, partendo dal Roaming like at home (Roaming come a casa), dei tetti massimi di consumo di dati con il cellulare quando viaggiamo in tantissimi Paesi dell’Unione europea, più Norvegia, Liechtestein e Islanda che hanno aderito alla convenzione internazionale. Dunque, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio di Sostariffe.it, se paghiamo 10 euro al mese di canone per la nostra linea cellulare italiana, togliamo l’Iva e rimangono 8,20, dividiamo l’importo per 1,55 e otteniamo 5,29. A questo punto raddoppiamo il risultato e arriviamo a 10,58. Che cosa indica, questa cifra? È il tetto minimo di Giga disponibili all’estero in Unione europea (più i tre Paesi non membri) che ci sono accordati per navigare gratis con una sim italiana o di un altro di quei Paesi. È una quantità minima: i singoli operatori del Paese in cui ci troviamo sono liberi di applicare condizioni più vantaggiose, quindi concedere più Giga, sulla base di accordi bilaterali tra compagnie telefoniche mobili dei due Paesi.

Una situazione destinata a migliorare ulteriormente a partire dal 2025, quando il canone mensile Iva esclusa che paghiamo in Italia non dovrà più essere diviso per 1,55, prima di fare il raddoppio. Il nuovo coefficiente sarà un ben più conveniente: 1,3. Quindi, volendo calcolare quanti Giga abbiamo a disposizione in Ue più i tre Paesi che aderiscono come “volontari”, il minimo dei Giga equivale al canone che paghiamo in Italia diviso per 1,3: se fosse dieci euro, che scorporata l’Iva diventano 8,20, il risultato sarebbe 6,30 da moltiplicare per 2, quindi viene fuori 12.60, cioè ben più dei 10,58 Giga che abbiamo a disposizione in quei Paesi quest’anno. Considerato che per l’equazione si utilizza il canone mensile che paghiamo in Italia, questo “tesoretto” di Giga vale ugualmente per un mese.

Tutto questo vale anche per gli operatori italiani, che rispettano il Roaming like at home – lo ricordiamo, è la navigazione che facciamo appoggiandoci ad altre reti convenzionate con la nostra italiana - sempre. Ma c’è qualche eccezione, e sono alcuni operatori piccoli, che possono godere di una deroga da parte dell’Agcom che consente di applicare la normativa con limitazioni, e questo riguarda anche i minuti di conversazione.

Che cosa succede, a chi sfora questi tetti massimi di navigazione gratuita all’estero? Semplicemente, che da quel momento in poi si naviga a consumo, e il discorso cambia a seconda della destinazione. Con Sim italiana, negli Usa il roaming costa mediamente 2,04 euro al giorno per una dotazione di 0,61 Giga quotidiani. In Svizzera (che in certi casi applica il Roaming like at home), quando questo non avviene si spende in media 1,65 euro al giorno in cambio di 0,49 (mezzo Giga) quotidiani. Quindi, in dieci giorni, si spendono 16 euro e mezzo per poter usufruire di 4,9 Gigabyte totali.

C’è però un’altra soluzione per viaggiatori esperti: l’acquisto di una sim di un operatore locale del Paese in cui andiamo: ci consente di navigare tantissimo di più, spendendo poco. Ma si perde il proprio numero di telefono italiano, visto che si attiva la sim straniera (a meno che non abbiamo un cellulare che lavora con due sim diverse). E allora resta l’ipotesi di un secondo cellulare nel quale inserire la sim locale, e poi attivare il tethering wifi: insomma, si trasforma il secondo telefono in un router che può fornire, attraverso il wi-fi, connessioni a tutti gli smartphone della famiglia. Alla tariffa identica a quella che pagano i cittadini di quel Paese straniero.

Per il resto, quando avete voglia di parlare e siete all’estero, per quanto riguarda la voce pagate quanto a casa: le condizioni sono le stesse.

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