I buoni propositi iniziano sempre con il nuovo anno. Superato l'1, chiuso un occhio sul 6, dopo l'Epifania non ci sono più scuse per nessuno: il 7 si svolta, via lenticchie e cotechini, panettoni e pabassine da tavola. È ora di ricominciare, ora di rimettersi in riga. E nell'anno 2021 a segnare il boom è la dieta vegana. Almeno questi sono i pronostici cui anche la Sardegna sembra mantenere fede. La sfida parte con "Veganuary", il gennaio vegano sbarcato da qualche anno anche in Italia e seguito da più di un milione di persone che ormai abbracciano un'alimentazione completamente priva di contenuti di origine animale. Un'iniziativa che si ripete in tutto il mondo nel primo mese dell'anno: 31 giorni senza carne, pesce, uova, miele, e a volte non ci si ferma alla tavola. È una filosofia di vita per molti: ci si mette in gioco, si cambiano abitudini, ciò che si mangia, il modo di vestire, secondo uno stile che segna l'esistenza di chi vegano si proclama. Nell'edizione in corso i promotori di Vaganuary puntano a convertire almeno 500mila persone, un tetto facilmente raggiungibile alla luce dei risultati del 2020 (più di 400mila iscritti contro i 250mila del 2019): la gara vegana dura 31 giorni ma per molti è solo l'inizio per continuare su questa strada anche nei mesi successivi. Dal proposito di seguire uno stile di vita sano nasce infatti il movimento vegano, in prima linea sul fronte delle battaglie animaliste e dell'ambiente.

Una paninoteca vegana a Cagliari (foto archivio L'Unione Sarda)
Una paninoteca vegana a Cagliari (foto archivio L'Unione Sarda)
Una paninoteca vegana a Cagliari (foto archivio L'Unione Sarda)

La storia dell'alimentazione vegana nasce nel 1944, quando i due membri della Vegetarian Society, Donald Watson e Elsie Shrigley, radunando in un unico gruppo i sei vegetariani che avevano deciso di non consumare nessun prodotto di origine animale, danno vita alla Vegan Society. È allora che compare per la prima volta il termine vegan, coniato da Watson come contrazione di vegetarian. Una parola assolutamente non casuale e che racchiude in sé il pensiero del suo fondatore: secondo Watson, infatti, la filosofia vegana doveva porsi come "inizio e fine del vegetarianismo". Ed è proprio in memoria di quel giorno che ogni anno, 1° novembre, i vegani di tutto il mondo festeggiano la Giornata mondiale vegana. Le origini Veganuary (in inglese veg-january) arriva dal Regno Unito dove nel 2014 i due fondatori, gli inglesi Matthew Glover e Jane Land, lanciarono la prima campagna. Glover aveva lavorato nell'industria dei serramenti per 17 anni, ma dopo essere diventato vegano nel 2011 ha deciso di mettere le sue competenze di marketing e business al servizio degli animali. Da quel primo passo, Veganuary è cresciuta ed è diventata una realtà attiva tutto l'anno nei cinque continenti. Cinque anni dopo, lo sbarco in Italia, gestito da Essere Animali, organizzazione no profit per i diritti degli animali. Per partecipare a Veganuary - l'adesione è gratuita - basta iscriversi sul sito dedicato per ricevere ogni giorno mail con info, consigli e ricette vegane da sperimentare. Una sfida che negli anni ha avvicinato circa un milione di persone in 192 Stati alla cucina vegana. In Italia la campagna si avvale di prestigiosi testimonial che sui social dell'associazione e nella pagina dell'evento celebrativo rinnovano l'impegno vegano che li contraddistingue: tra i nomi Rosita Celentano, Massimo Wertmüller, Daniela Poggi, lo chef stellato Pietro Leemann, lo chef Eduardo Ferrante, il filosofo e attivista per i diritti degli animali Leonardo Caffo, l'influencer, modella e mamma Federica Del Sale, Massimo Brunaccioni (due volte campione mondiale di Natural Body Building): ognuno spiega la propria motivazione nella scelta di eliminare carne e derivati.

Ora, trentun giorni di prova vegana non fanno male a nessuno: al contrario mangiare alimenti senza derivati animali può aiutare a tenere sotto controllo il peso e, secondo gli esperti, a ridurre il rischio di diabete, ipertensione e ipercolesterolomia. D'altra parte, al fine di garantire una dieta ben bilanciata, bisogna anche continuare a garantire all'organismo tutto ciò (proteine, vitamine e minerali) che viene a mancare non mangiando più pesce, carne, latticini, uova. A ciascun novizio la valutazione di quanto e quando voler essere vegano, ma per dissipare eventuali dubbi su facebook ci sono community di persone aderenti a Vaganuary che dispensano consigli preziosi lungo la durata del percorso. Al di là delle motivazioni etiche e personali, la prova di gennaio è un'occasione per scoprire un nuovo mondo di sapori e pietanze fuori dal comune: cambiare vuol dire mettersi in gioco, uscire dalla monotonia, sperimentare e aprirsi a nuove realtà. La tavola è un punto di partenza per cominciare bene l'anno: se sarà quello della svolta lo si vedrà col tempo, l'importante è darsi un traguardo e puntare sempre più in alto.
© Riproduzione riservata