Non sono morti, non ufficialmente. Ma neanche esiste la certezza che siano vivi. Sono centinaia di donne e uomini di cui si sono perse le tracce da settimane, mesi e in tanti casi anni se non decenni. Usciti di casa per fare una passeggiata, la spesa, una corsa; per andare a trovare parenti, amici, conoscenti. Nessuno sa più nulla di loro, da chi davvero siano stati, dove siano passati, chi abbiano incrociato nel loro cammino. Se si tratti di una scomparsa volontaria, legata a chissà quali tormenti interiori o a problemi ritenuti irrisolvibili; o di una disgrazia, se non – addirittura – di un’iniziativa violenta di qualcun altro. Resta l’angoscia di chi li ha perduti, genitori figli sorelle fratelli che cercano di capire cosa sia accaduto pregando perché il proprio caro torni, prima o poi, a farsi vedere e abbracciare; o restano accanto al telefono in attesa di una chiamata che spazzi via il dolore. A volte capita, e la vita ricomincia a scorrere normalmente; altre volte, tante, chi sparisce non dà più notizia di sé. Il tempo scorre lentamente e fa il suo lavoro, la speranza si dissolve, i lineamenti della persona cara si fanno più sfumati. Ma il dolore resta intatto. La mancanza di un corpo da seppellire, da piangere, da andare a trovare impedisce di trovare pace.

Migliaia di persone

Le persone scomparse sono migliaia ogni anno a livello nazionale e la Sardegna fa la sua parte. Dal gennaio 2021 allo scorso giugno sono state presentate 376 denunce di scomparsa, 296 delle quali riguardanti cittadini sardi e le restanti 80 cittadini stranieri. I due terzi, 262, sono tornati a casa; 12 sono stati trovati morti; degli altri 142 non si sono avute più notizie.

Il numero di persone scomparse nelle regioni nei primi sei mesi del 2022
Il numero di persone scomparse nelle regioni nei primi sei mesi del 2022
Il numero di persone scomparse nelle regioni nei primi sei mesi del 2022

Numeri che vanno ad accrescere quelli relativi ai 48 anni precedenti: al 31 dicembre 2020 erano state inoltrate alle forze dell’ordine 3.543 denunce di scomparsa sulle 258.552 nazionali, più o meno 74 all’anno, a fronte delle 2.678 persone ritrovate. Resta il mistero fitto sulle restanti 865, cui dunque vanno aggiunte le ulteriori 142. Oltre mille persone. Molte sono certamente defunte (alcune sono sparite da decenni), di tante è stata dichiarata la morte presunta. E le altre? Vivono sospese, il loro nome resta presente in chi vuol loro bene e compone un lungo elenco inserito nel data base delle forze di polizia. Dal 2010 esiste anche l’elenco dei cadaveri non identificati, utile per eseguire il confronto con i dati raccolti sulle persone sparite. Così ogni qual volta vengono trovate ossa umane si eseguono i test del Carbonio 14, necessario per sapere a quale epoca risalgano, e del Dna. Per controllare se corrispondano ai dati riguardanti gli scomparsi.

Il confronto tra il 2021 e il primo semestre del 2022
Il confronto tra il 2021 e il primo semestre del 2022
Il confronto tra il 2021 e il primo semestre del 2022

In Sardegna è Cagliari a far registrare i numeri più elevati. Nell’area che abbraccia la vecchia provincia, da gennaio a giugno sono state presentate 107 denunce di scomparsa con 77 ritrovamenti; a Sassari le denunce sono state 18 (con 11 ritrovamenti); a Oristano 6 (una sola persona è tornata a casa); a Nuoro 8 (tre i lieto fine). I dati sono in linea con quelli del 2021, quando nel primo semestre erano scompare 130 persone (79 ritrovate) a fronte delle 139 del primo semestre 2022. Nel secondo semestre dell’anno scorso le denunce si erano fermate a 107. Quest’anno i minorenni stranieri spariti sono 24.

Gianfranco Piscitelli, fondatore di Penelope Sardegna (Archivio)
Gianfranco Piscitelli, fondatore di Penelope Sardegna (Archivio)
Gianfranco Piscitelli, fondatore di Penelope Sardegna (Archivio)

Penelope

Esiste un’associazione che assiste le famiglie degli scomparsi: si chiama Penelope Sardegna, è stata fondata nel 2014 dall’avvocato Gianfranco Piscitelli ed è formata da un gruppo di lavoro composto da legali, psicologi, criminologi e psichiatri. Ha costantemente sotto controllo il fenomeno e interviene quasi nell’immediato (quando possibile) per avviare le ricerche ed evitare il peggio. «Diamo assistenza e aiutiamo i parenti facendo da tramite con forze dell’ordine, protezione civile, Prefetture, Commissario straordinario del Governo. Abbiamo ritrovato tanta gente con la diffusione immediata di messaggi di allerta e ho sempre avuto ottime risposte da chi mi segue sui social», sottolinea Piscitelli, «è essenziale l'immediata denuncia alle forze dell'ordine, inizialmente anche telefonica e poi di persona. I primi istanti sono fondamentali e possono salvare una vita. Le ricerche fai da te rendono pressoché nullo il lavoro con i cani specializzati perché inquinano le tracce e, anche in caso di situazioni più gravi, distruggono elementi importanti sulla scena dell'eventuale crimine».

In Sardegna «vengono ritrovate morte persone scomparse, dopo “attente ricerche” vicine al luogo della scomparsa. A mio avviso è segno che qualcosa non va. Probabilmente mancanza di organizzazione, di formazione, di mezzi o rinuncia alle ricerche prolungate nel tempo per gli alti costi di uomini e mezzi». Inoltre nell’Isola «ci sono molte zone prive di segnale Gps, strumento che solo in rari casi viene portato con uno zainetto dei Vigili del fuoco. E non posso non aggiungere che in alcuni casi i resti potrebbero essere stati trasportati in seguito nel luogo di ritrovamento: qui entriamo nel campo dei delitti mascherati da scomparse. Non casi rari. C’è anche da dire che ci sono chilometri di zone incolte, impenetrabili per il tipo di vegetazione, conosciuti solo da chi le frequenta davvero: un cadavere sotterrato in uno di questi territori può essere trovato solo per caso o per confessione».

Vigili del fuoco (archivio)
Vigili del fuoco (archivio)
Vigili del fuoco (archivio)

Tecnologia

Una possibile soluzione, sostiene l’avvocato-presidente, potrebbe essere l’utilizzo di sistemi satellitari, termoscanner o ricerche geologiche avanzate: «In un luogo in cui è stato sepolto qualcuno, la vegetazione cresce in modo differente da quella che la circonda, con dislivelli e colorazioni diverse che dall’alto e con apparecchiature specifiche sono rilevabili. Ma i costi sono troppo alti ed è più pratico ed economico archiviare».

Protezione civile (archivio)
Protezione civile (archivio)
Protezione civile (archivio)
Polizia (archivio)
Polizia (archivio)
Polizia (archivio)

L’associazione organizza «corsi e convegni attività per studiare, prevenire e cercare di limitare il problema; mette a disposizione aiuti e assistenza psicologica, legale e professionale. Comunque il problema della scomparsa non è ancora ben recepito a livello istituzionale né dalle persone: riguarda sempre gli altri sino quando non colpisce te. Gli scomparsi sono esseri umani e vanno cercati sino al loro ritrovamento, vivi o morti».

Carabinieri (archivio)
Carabinieri (archivio)
Carabinieri (archivio)
Guardia di Finanza (archivio)
Guardia di Finanza (archivio)
Guardia di Finanza (archivio)

Esiste un Registro delle persone sparite pubblicato anche in una versione digitale, così da agevolarne la consultazione da parte di magistrati, investigatori e familiari. E’ alimentato tramite le comunicazioni fornite dalle Prefetture e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale della Polizia Criminale - Centro di Elaborazione Dati Interforze e i dati vengono aggiornati, approfonditi ed elaborati dall’Ufficio del Commissario straordinario per consentire la presenza di informazioni attuali e dettagliate. Ma la percentuale di ritrovamenti continua a essere troppo bassa rispetto alle aspettative di chi, suo malgrado, aspetta per giorni, mesi e anni il ritorno di chi ha lasciato un vuoto che non si può riempire senza almeno un corpo da piangere.

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