Il diabete è una delle più diffuse malattie croniche non trasmissibili e rappresenta una patologia complessa che necessita di un approccio multi-professionale e di un forte collegamento fra Diabetologie e Medicina generale. Con una prevalenza in continua crescita, il diabete viene identificato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quale priorità globale per tutti i sistemi sanitari. Ad oggi nel mondo si stimano oltre 500 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030. In Europa il diabete interessa circa 60 milioni di adulti. Gli italiani con diabete sono circa 4 milioni, e si stima che un ulteriore milione abbia la malattia senza che essa sia mai stata diagnosticata. Per quanto la curva epidemiologica sembrasse aver raggiunto un plateau nelle ultime valutazioni effettuate prima della pandemia, recenti evidenze fanno temere un ulteriore significativo aumento della prevalenza della malattia legato proprio alle conseguenze della pandemia.

Se non diagnosticato, diagnosticato tardivamente o non trattato appropriatamente anche a causa di un rete multidisciplinare il diabete può causare complicanze severe che possono interessare diversi organi e incidere negativamente sul benessere della persona, condizionandone pesantemente la qualità di vita e abbreviandola in media di 6 anni. Secondo le stime, in Italia ogni paziente genera per i soli costi diretti un impatto economico per il Servizio sanitario nazionale pari a circa 3.500 euro l’anno. I decessi ogni anno a causa del diabete o anche a causa del diabete sono 125 mila

Il caso Ogliastra

In Ogliastra, terra di centenari, ci sono adolescenti in cura per diabete mellito di tipo 2. Sono le avanguardie di un esercito di 6700 pazienti. I nonnini percorrevano lunghe distanze a piedi, non mangiavano cibi processati. Consumavano verdure e legumi, parole quasi sconosciute ai ragazzi di questo tempo. Con questo piccolo segreto le querce hanno varcato il secolo, passeggiando in un futuro insperato. I loro tecno-nipoti potrebbero avere un’aspettativa di vita meno esaltante.

Gisella Meloni, direttrice della struttura di Diabetologia della Asl Ogliastra, gira per le scuole, incontra gli studenti, cercando di spiegare come prevenire la malattia. «Mangiamo troppo e male – spiega la dottoressa – abbiamo cambiato le sane abitudini dei nostri avi. Bastano poche regole: camminare mezz’ora al giorno e mangiare carne solo due o tre volte alla settimana. Per quanto riguarda le cure l’approccio multidisciplinare è essenziale per evitare le complicanze che questa malattia comporta».
I numeri

Un’epidemia in continua crescita, come la definisce l’Organizzazione mondiale della sanità, contro la quale occorre concepire nuove strategie. L’impatto sanitario e socio economico è devastante. In Italia sono 5 milioni i pazienti affetti da diabete, 1 ogni 12 residenti. Su 100 diabetici 80 sono over 65 anni. Lo Stato spende 3.300 euro l’anno a paziente, il 10 per cento della spesa sanitaria totale, lo 0,29 per cento del Pil. In Ogliastra i pazienti attualmente seguiti sono 7485, di cui 757 di tipo 1 e 6728 di tipo 2. Gli insulino-trattati sono 900.

Il convegno

Nei giorni scorsi si è svolto a Tortolì un incontro tra esperti della Asl Ogliastra e operatori sanitari per fare il punto sullo stato della malattia nel territorio. La soluzione passa attraverso un team allargato, multidisciplinare. «Il problema è diventato enorme – continua la Meloni – ed è in continua espansione. Per questo dobbiamo unire le forze tra diversi professionisti e parlare lo stesso linguaggio».

Il diabete è una malattia interdisciplinare, per via delle implicazioni che genera nei pazienti: causa infatti complicanze croniche, tra cui problemi cardiovascolari e nefrologici. «La risposta è creare un'équipe per la presa in carico del paziente - conclude Meloni – creando una rete diabetologica, una connessione tra pazienti, medici, infermieri e amministrativi».

Durante le due sessioni del corso si è parlato anche degli ultimi sviluppi della tecnologia, soprattutto legati all'autocontrollo glicemico e dei farmaci innovativi. L’azienda, diretta dal commissario Diego Cabitza, ha fatto della prevenzione la parola chiave. Gli incontri con gli studenti delle scuola Medie sono la chiave per infondere consapevolezza nei ragazzi.

Simone Loi

© Riproduzione riservata