Cocaina rosa: anche a Cagliari il boom della droga dei giovani ricchi
La sostanza circola nei party privati. Effetti devastanti. Indagini complesse per cercare i laboratori clandestiniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È diventata tristemente nota alle cronache nazionali in occasione dell’arresto dell’imprenditore Alberto Genovese. Ma la cocaina rosa è presente anche in Sardegna e in particolare a Cagliari, in determinati ambienti almeno secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale. Perché la droga della movida spagnola è particolarmente ricercata dai clienti giovani con una elevata disponibilità di soldi: una dosa può superare anche il prezzo di 200 euro. E proprio seguendo un’inchiesta su una festa estiva esclusiva con vista sul mare, i militari sono arrivati a un primo significativo sequestro di circa 40 grammi della “coca rosa”.
Della cocaina ha preso solo il nome perché per il resto la composizione è tutt’altra cosa: è un mix di ketamina, ecstasy, 2CB (sostanza psicoattiva) ma anche oppiacei con l’aggiunta di caffeina. Le conseguenze per chi ne fa uso sono diverse e possono avere effetti collaterali molto pesanti come: ansia e attacchi di panico, allucinazioni, perdita del controllo del corpo e del coordinamento, aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, nausea, vomito e dolori addominali, danni a lungo termine al cervello, al cuore e ai reni, tremore muscolare. Non solo. La cocaina rosa viene prodotta in laboratori abusivi creati in casa: dunque non ci sono controlli e c’è il rischio di contaminazioni o presenze di composti tossici.
La scelta del colore rosa, come hanno evidenziato più volte gli inquirenti, è una scelta di marketing. E nei mercati viene chiamata anche con altri nomi “accattivanti”: “droga dei ricchi” o “droga dell’amore”. Viene indicata anche come “tusi” (la pronuncia inglese di 2C, la sigla della sostanza). Il colore viene ottenuto con un colorante alimentare, che dà anche un sapore fruttato e la rende più attraente alla vista. Facendo passare in secondo piano i rischi elevatissimi alla salute, potenzialmente anche letali. Sull’ultimo sequestro a Cagliari, con l’arresto anche di un giovane, è intervenuto anche il comandate provinciale di Cagliari, il generale di brigata Luigi Grasso: «L’Arma è molto attenta alle problematiche legate al consumo di sostanze stupefacenti e mette in campo il massimo impegno per contrastare i traffici illeciti. Il colore rosa della cocaina rosa, variabile da partita a partita, risponde ad una scelta di marketing precisa, facendo apparire la sostanza unica e desiderabile e cercando di aumentarne anche la consumazione per così dire “accidentale”. Invece è molto pericolosa per il mix di sostanze: anche l’assunzione sporadica comporta effetti collaterali dalle gravi ripercussioni sulla salute del consumatore. Continueremo a combattere il consumo, lo spaccio, il traffico e la produzione di sostanze stupefacenti».
Le difficoltà di intercettare i traffici di questa sostanza sono evidenti: la droga è particolarmente richiesta nella “Cagliari bene”, il suo costo è elevato, viene utilizzata spesso in feste private e sfugge ai tradizionali canali di spaccio. Spesso le sostanze vengono acquistate nel mercato nero del Web, rendendo le indagini ancora più complicate. E se nell’Isola la cocaina rosa non è ancora particolarmente diffusa, nel resto d’Europa come evidenziato nell’ultimo rapporto europeo sulle droghe, «la diffusione di questa sostanza è in allarmante aumento». Secondo l’osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (Emcdda) il vero pericolo è proprio nel mix di sostanze.
Prima di arrivare in Europa, in particolare in Spagna, era diffusa soprattutto in Sud America: qui viene prodotta ancora oggi in laboratori ovviamente clandestini. L’attenzione da parte delle forze dell’ordine su cocaina rosa e sulle droghe sintetiche è molto alta perché i mercati illegali si stanno attrezzando e allargando. Con conseguenze sempre più gravi.