Chiese oristanesi, casi studio per scoprire i segreti architettonici
Una summer school internazionale sulle antiche tecniche di costruzione in muraturaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tecnologie di ultima generazione per scoprire i segreti di monumenti e antiche costruzioni. Rilievi tridimensionali grazie a laser scanner e droni per studiare le tecniche costruttive che hanno dato vita alle tantissime meraviglie architettoniche che a distanza di secoli continuano a colpire con una bellezza senza tempo. Opere che vanno tutelate e per questo, prima di effettuare qualsiasi intervento, è indispensabile conoscere le tecniche costruttive che le hanno prodotte e che oggi non si utilizzano più. È questo lo scopo della “International summer school on historic masonry structures”, scuola sulle strutture murarie storiche che si è aperta a Oristano il primno settembre ed è terminata sabato 13, dopo due intense settimane per 30 studenti dei dottorati di ricerca e giovani tutors provenienti da Italia, Spagna, Turchia, Francia, Polonia, Libano, Portogallo, Croazia, Algeria, Iran, India e Romania.
Il progetto
Gestita dall’associazione no-profit Keiko, la scuola è nata nel 2017 grazie ai docenti Maurizio Angelillo (Università di Salerno), Santiago Huerta (ateneo di Madrid), Gianmarco De Felice (Roma3) e John Ochsendorf del Massachusetts Institute of technology (Usa). La settima edizione ha fatto tappa a Oristano grazie ai docenti di Scienza delle costruzioni della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari, Antonio Cazzani, Emanuele Reccia e l’oristanese Maria Cristina Porcu. Proprio la professoressa, da padrona di casa, si è impegnata particolarmente per organizzare l’evento (che ha avuto il patrocinio del Comune). Alla cerimonia di apertura hanno partecipato l’assessore comunale alla Cultura Simone Prevete, il rettore del Seminario monsignor Alessandro Floris, la direttrice del Museo diocesano Silvia Oppo.
Gli studenti durante una lezione sul campo nella chiesa di San Giovanni di Sinis (foto concessa)
Il lavoro
Sotto la guida di venti docenti di fama scientifica internazionale, gli studenti hanno partecipato alle diverse attività (le lezioni si sono tenute tutte in lingua inglese) ospitate fra le sale del Seminario e il convento di San Francesco. «L’intento della scuola è fornire agli studenti le capacità di comprensione strutturale dei monumenti antichi in muratura come chiese, torri, ponti, palazzi, per poter poi valutare il loro “stato di salute” e programmare eventuali interventi di rinforzo anche antisismici – ha spiegato Maria Cristina Porcu - Tali antiche strutture sono infatti costruite con forme (archi e volte), materiali (muratura) e tecniche costruttive non più utilizzati nella moderna pratica ingegneristica. Questo ha portato a trascurare nei corsi universitari i metodi di calcolo e lo studio dei materiali che sono adatti a questo particolare tipo di costruzioni. Ma questa conoscenza è indispensabile per la conservazione del ricco patrimonio storico e monumentale dell’Italia e di molti altri paesi».
Per la summer school internazionale sono stati scelti alcuni casi di grande importanza storica e architettonica nell’Oristanese come la chiesa rococò-barocca del Carmine e la neoclassica di San Francesco a Oristano, la basilica romanica di Santa Giusta e la chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis. Preliminarmente sono stati effettuati i rilievi digitali dei quattro monumenti con tecniche laser-scanner e aero-fotogrammetriche basate su droni, poi gli studenti hanno elaborato i dati e approfondito le varie tematiche. «Dalle nuvole di punti ottenute, sono stati ricavati i modelli tridimensionali sui quali sono stati eseguiti studi accurati di stabilità e di salute strutturale» aggiunge.
Il rilievo tridimensionale della chiesa di San Francesco (foto concessa)
Partendo da questi modelli, sono state esaminate le strutture in muratura per valutarne le condizioni e programmare eventuali interventi di rinforzo (anche antisismici) e di tutela. Gli studenti, inoltre, nel giardino del convento, hanno costruito una volta complessa in muratura sotto la direzione del mastro costruttore spagnolo Carlos Martìn. Nella giornata conclusiva, dopo la relazione finale di ogni ragazzo e la consegna dei diplomi della summer school, ci sono state le prove di carico della volta fino alla sua rottura. «Un finale molto bello – ha commentato la professoressa Porcu- siamo davvero soddisfatti, l’auspicio è che Oristano venga eletta come sede della ottava edizione di un’iniziativa che dà lustro alla città e arricchisce il territorio con studi di altissimo livello specialistico su alcuni dei suoi monumenti storici».
Il rilievo tridimensionale della Basilica di Santa Giusta (foto concessa)