Carlo Murroni, la passione di un artista “bizzarro”
La riscoperta, attraverso lo studio del suo archivio, di un esponente della xilografia sarda (ma non solo) del NovecentoUn incontro fortuito, un colpo di fulmine a Marsiglia mentre vagava per il Mediterraneo da profugo di guerra, dopo l’armistizio. Apparve Jeanne. “Un lampo e i tuoi occhi mi hanno detto che col tuo giovane viso erano l’opera di un grande maestro del colore: Dio… Che coraggio, che gioia, che amore. Il sole della tua bella Provenza brillava e si rifletteva, essa è tua. E mia lo sei stata per sempre, ancora prima che ti parlassi, sotto la finestra dove ti eri affacciata”.
Una bellissima lettera d’amore che la destinataria non ha mai letto nonostante i tanti anni trascorsi insieme a chi ha scritto quelle parole così intense. A scoprirla, dentro una busta mai aperta, tra le carte di Carlo Murroni, pittore nato a Iglesias nel 1916, uomo di grande talento le cui xilografie fanno parte della storia artistica dell’Isola, è stata Marianna Orrù, la moglie di un nipote. Dopo la scomparsa di Murroni, la sua curiosità l’ha portata a indagare sulla vita dell’artista e a scandagliare nella sua esistenza eclettica e avventurosa attraverso le carte dell’archivio e le opere. Quadri, acquerelli, bozze e studi di opere che raccontano un secolo di vita e di passione. Anche quella per Jeanne, la giovane francese incontrata in Provenza e diventata, dopo quel colpo di fulmine, la sua inseparabile compagna come lui stesso racconta in quella lettera ritrovata dopo la sua scomparsa.
La passione
In realtà, le parole d’amore sono solo una delle tante espressioni di passione a cui Carlo Murroni diede sfogo durante la sua esistenza. Qualche anno fa, Roberta Murroni, un’altra nipote dell’artista sulcitano, tornato a vivere a Cortoghiana negli ultimi vent’anni della sua esistenza, scriveva: “Potrei anche definire mio nonno un artista bizzarro, non mi si voglia per questo aggettivo, ma chi non definirebbe tale un artista che, in pieno boom economico italiano, rifiutò l’ingaggio di un gallerista romano per la “modica” cifra di un milione delle vecchie lire per quadro? Bizzarro. Ha scelto il giusto perché, chi di arte ha vissuto, sa quanto di arte si possa morire se la si spoglia della sua essenza pura, la passione”. Questa è la parola chiave per descrivere il pittore, lo scultore, l’incisore che arrivò a Cagliari a vent’anni insieme ad altri due iglesienti, i pittori Giovanni ed Enea Marras, portando con se le opere della sua passione giovanile, disegnate con la tecnica dell’acquerello. Una tecnica che sarà sempre presente nella sua vita, fin dai primi lavori esposti appunto a vent’anni nella galleria Palladino a Cagliari.
La xilografia
È la xilografia tuttavia che consacra la maturità artistica di Carlo Murroni, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale quando viene chiamato anche dal grande xilografo Luigi Servolini a far parte dell’Associazione incisori d’Italia, come lui stesso racconta in una sua breve autobiografia. Un riconoscimento che lo condurrà a partecipare a numerose collettive in Italia e all’estero. L’incisione del legno per arrivare alla xilografia diventano prevalenti nella sua attività senza però trascurare altre tecniche apprese anche con la frequentazione di corsi a Monza (a partire dal 1937) sull’affresco, il nudo, la scenografia, la prospettiva e l’architettura con grandi nomi del panorama artistico di allora.
E se nel 1946 arriva quella folgorazione in Provenza che dà nuova linfa alla sua attività artistica, mai viene meno quella passione che è l’altra musa ispiratrice, insieme alla sua Jeanne, dell’attività di Murroni. Oggi sue opere fanno parte del patrimonio del Banco di Sardegna e di altri enti che acquisirono i lavori di Murroni, portati in giro durante la sua attività per mezza Europa oltre che nelle esposizioni nella sua Isola, fino anche alla sua città natale Iglesias.
Murroni, come molti altri grandi artisti sardi, oggi è forse sconosciuto a molti giovani ma la sua vena artistica rappresenta un segno della vitalità dell’Isola nel secolo scorso. Dal colore degli olii e degli acquerelli fino alla scura intensità delle xilografie il racconto di un’esistenza ricca di emozioni e pulsioni artistiche è facile da cogliere. Intensa e passionale.