Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, non importa che tu sia leone o gazzella, l'importante è che cominci a correre. Secondo alcuni, questo sarebbe un vecchio proverbio africano; secondo altri, una citazione tratta da un libro del 1974 del giornalista e scrittore etiope Abe Gubenga. Chissà qual è la verità. Oggi, probabilmente, questa frase sarebbe utilizzata per raccontare la corsa quotidiana tra no vax e scienziati. I primi trascorrono il loro tempo a creare bufale sui vaccini e a diffonderle; i secondi, oltre che studiare, devono anche preoccuparsi di smentirle.

Recentemente l’Iss (Istituto superiore di sanità) ha pubblicato un vademecum per provare a confutare le sciocchezze no vax. Servirà a qualcosa? Chissà. Comunque, vale la pena di provarci.

1) I vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine.

Per il vaccino contro il SarCov-2, esattamente come è sempre accaduto per tutti i farmaci, spiegano gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, vengono effettuati studi autorizzativi su decine di migliaia di persone. Una volta in uso, le agenzie raccolgono eventuali segnalazioni di effetti avversi collegati temporalmente alla vaccinazione. Se qualcuno di questi effetti non si era verificato durante la fase di sperimentazione, viene fatta un’indagine approfondita per verificare la relazione causale con il vaccino. Se si verifica questa eventualità, il “nuovo” effetto avverso viene indicato nel “bugiardino”. Questa è la fase denominata “farmacovigilanza post marketing”.

2) I vaccini in circolazione sono sperimentali.

Una definizione, spiega l’Iss, già sbagliata di suo: sono sperimentali solo quei farmaci per i quali non è ancora arrivata l’autorizzazione all’immissione in commercio. Per quanto riguarda i vaccini Covid-19, l’autorizzazione è arrivata da tempo. Non soltanto: recentemente la Fda, l’ente governativo statunitense che vigila, tra l’altro, sui farmaci, ha dato per il vaccino Pfizer un’autorizzazione “normale” dopo che, inizialmente, era stato concesso l’uso di emergenza.

3)I vaccini provocano il Covid-19.

Impossibile dal momento che in nessuno dei vaccini viene utilizzato il virus vivo e infettante. Sia quelli con la tecnologia a mRNA (Pfizer e Moderna) che quelli a vettore virale (Astrazeneca e Johnson & Johnson) introducono nell’organismo le istruzioni per produrre frammenti della proteina che il virsu usa per agganciare la cellula.

4) I vaccinati sono contagiosi.

La scoperta dell’acqua calda, sarebbero quasi tentati di rispondere gli esperti dell’Iss. Nessun vaccino ha un’efficacia del cento per cento: non a caso, è stata coniata, in passato, l’espressione “fallimento vaccinale”. Quelli contro il coronavirus sono percentualmente molto più efficaci di tanti altri. Non solo: l’immunizzazione completa arriva solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, spiegano ancora gli scienziati dell’Istituto superiore di sanità, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati.

5) Nascondono gli effetti collaterali e i decessi dopo il vaccino.

I dati della farmacovigilanza sono pubblici: in Italia l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) pubblica periodicamente le segnalazioni di sospetti eventi avversi.

6) Il vaccino causa trombosi e miocarditi.

Tutti i farmaci, spiega l’Iss, possono avere effetti collaterali. In effetti, in rarissimi casi, questi effetti collaterali (per altro, presenti anche nell’infezione) possono verificarsi. Ma sono rarissimi, il rapporto benefici-rischi è tutto a favore della vaccinazione.

7) Le case produttrici non si fidano e fanno firmare il consenso per liberarsi da eventuali responsabilità.

La vaccinazione è un atto medico, spiegano gli scienziati, e prevede quindi la firma di un consenso informato per essere sicuri che il vaccinando comprenda i benefici e rischi connessi.

8) Non ha senso vaccinare i giovani sotto i 20 anni perché la malattia per loro non è grave.

In linea di massima, gli effetti sono meno gravi. Ma, dall’inizio della pandemia al 17 luglio, ci sono stati 28 decessi nella fascia tra gli 0 e i 20 anni. La vaccinazione dei più giovani, comunque, serve a limitare la circolazione del virus nella popolazione e, dunque, protegge i soggetti più deboli.

9) Come ha detto anche Salvini, i vaccini fanno emergere nuove varianti.

Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la Delta, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.

10) Sbagliato vaccinare d’estate, visto che il virus scompare.

D’estate, è vero, restando di più all’aperto, la trasmissione del virus rallenta. Ma il coronavirus non scompare, per cui è indispensabile proseguire nella campagna di vaccinazione.

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