Tre città sarde sono nella top venti nazionale degli alloggi disponibili su Airbnb, un fenomeno –quello degli affitti brevi - che ha animato in questi giorni anche il dibattito politico in relazione alla tassazione e che anche nel 2023 è in continua ascesa. Sono, nell’ordine, Olbia, Cagliari e Alghero a primeggiare nell’offerta secondo i dati diffusi dal Centro studi di Federalberghi su dati di Inside Airbnb (un osservatorio sul portale) e la Sardegna con 42.531 annunci è complessivamente la quinta regione dopo Toscana (66.986 annunci), Sicilia, Lombardia e Puglia. Secondo il critico report della federazione degli alberghi, più di quattro quinti degli annunci (l'81,6%) si riferisce all'affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno, quasi due terzi degli annunci (il 65%) sono pubblicati da host che amministrano più alloggi e più della metà degli annunci (il 55,6%) si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l'anno. Verrebbe quindi a cadere il presupposto della sharing economy. Gli alloggi, poi, – fanno notare gli albergatori – sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali e dove, evidentemente la concorrenza si fa sentire. Se si guarda alla classifica delle città, dopo Roma ci sono Milano (23.656 annunci), Firenze (12.117), Napoli (9.353), Venezia (8.130) e Palermo (6.402).

Il boom di Olbia

La prima delle sarde, appena fuori dalla top ten, e subito dopo le grandi città d’arte, è Olbia, undicesima con 3.450 alloggi. La città gallurese è però anche tra i (pochi) comuni sardi che, qualche anno fa, hanno stipulato un accordo con Airbnb per il versamento diretto della tassa di soggiorno (gli altri sono Arzachena, Golfo Aranci, Posada, Santa Teresa Gallura e Stintino), raggiungendo un doppio obiettivo: portare un discreto gruzzolo nelle casse comunali e, più in generale, combattere il sommerso. In linea generale, si parla quindi di un’offerta tendenzialmente tracciata. L’offerta olbiese è molto vasta per l’estensione e particolarità di un territorio che mette insieme il turismo di fascia alta di Porto Rotondo ma, ormai, anche di San Pantaleo, quello medio della costa sud e del mare cittadino di Pittulongu e quello più strettamente urbano che da qualche anno è in vertiginosa crescita. Non sempre è il risparmio a muovere le scelte: accanto alle stanze alla periferia della città da 60 euro a notte (in agosto) c’è anche la villa di lusso a Porto Rotondo da oltre 1800 (per quattro camere) messa sul mercato da una società specializzata nel settore. Secondo una recente analisi, contenuta in una tesi di laurea del Politecnico di Torino (“Il modello di sharing economy e la diffusione di Airbnb nella Regione Sardegna” di Paolo Ledda) , il 24 per cento degli annunci nella città gallurese proviene da host professionali. Una concorrenza agguerrita per le strutture alberghiere, che però sono anch’essi in crescita: nel territorio comunale sono 60 per 6.165 posti letto, in prevalenza nella fascia degli hotel quattro stelle.

Cagliari e Alghero

Al sedicesimo posto nazionale c’è Cagliari con 2.449 alloggi e subito dopo Alghero con 2.356. L’offerta del capoluogo è costituita in larghissima maggioranza da piccoli proprietari con uno, o al massimo due annunci e rispetto alla Gallura è molto più bassa la percentuale di host professionali. Più alto invece il tasso di occupazione con una stagionalità più ridotta che risente della richiesta di alloggi tutto l’anno anche per motivi di lavoro, affari o studio. Prezzi medi più bassi, con un picco di 500 euro per un attico (sempre ad agosto) ma si parte da poche decine di euro per posti letto in case condivise. Dinamica stagionale più simile a quella di Olbia per la Riviera del corallo che, fino a qualche anno fa, deteneva la maggior quota di alloggi per affitto breve. A differenza della Gallura però, pur non mancando le ville, predominano gli appartamenti e i costi sono – in media – più contenuti partendo da circa 40 euro fino ad arrivare a mille per la villa più costosa. I ricavi in ognuna delle tre città sarde ammontano a diverse decine di milioni per i soli alloggi registrati.

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