Aterosclerosi, scienziati e specialisti a confronto: il caso Sardegna
A Cagliari il 27esimo Congresso organizzato da Sisa, Mantega: nell’Isola una forma rara e pericolosaRicerca, prevenzione e nuove frontiere della terapia medica. Sono questi gli assi portanti del Congresso regionale Sisa, Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi - sezione Sardegna, previsto venerdì 4 e sabato 5 ottobre presso il T-Hotel a Cagliari. Un appuntamento annuale molto atteso, giunto alla sua 27esima edizione, che permetterà di fare il punto sull’aterosclerosi e su quella galassia di patologie e disfunzioni che in massima parte nascono dall’aumento del colesterolo cosiddetto “cattivo”, da diabete e ipertensione. «L’aterosclerosi è il fattore principale delle malattie cardio-cerebro-vascolari che rappresentano tutt’oggi la prima causa di morte nel mondo», spiega Mauro Mantega, presidente regionale Sisa, la Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi, e direttore di Medicina interna del presidio ospedaliero Sirai, Asl 7 Sulcis.
LA PATOLOGIA «L’aterosclerosi è provocata dall’attivazione del sistema immunitario innato e adattivo con una aumentata infiammazione nell’organismo, in particolare a carico delle pareti dei vasi arteriosi con la comparsa di placche che ostruiscono il passaggio del sangue». Formazioni che diventano causa di infarti e ictus cerebrali. «Uno dei fattori più importanti che favorisce l’aterosclerosi, dunque, è rappresentato dall’Ipercolesterolemia, in particolare il colesterolo LdL, insieme al diabete, all’ipertensione arteriosa e al fumo». Mantega, al suo terzo e ultimo mandato da presidente, per nove anni ha guidato la sezione Sardegna dell’organizzazione di studiosi e specialisti.
NELL’ISOLA «La Sisa nasce circa 30 anni fa su iniziativa del professore Sergio Muntoni dell’Università di Cagliari. Internista di chiara fama internazionale a cui sono dovuti importanti studi in particolare dell’aterosclerosi e del diabete che hanno contribuito alla formazione e sensibilizzazione di tantissimi internisti sardi, compreso il sottoscritto», dichiara il medico. In questi nove anni sono stati raggiunti enormi traguardi sul campo della ricerca, delle tecniche mediche e delle terapie più efficaci per contrastare la malattia. «Un grosso contributo è arrivato dallo sviluppo anche nell’Isola della Lipodologia, quella parte della medicina interna che si focalizza nello studio dei lipidi, il fattore scatenante, centrale nella genesi della patologia». In Sardegna esiste una forma di Ipercolesterolemia molto rara. «Oltre alle tipologie più comuni, nell’Isola è molto presente l’Ipercolesterolemia Autosomica Recessiva ARH – continua l’esperto – che colpisce nelle forme primarie su base genetiche Omozigote con una incidenza di circa una persona ogni 40 mila e Etero, incidenza: una persona ogni 143 abitanti». Mantega mette in evidenza come «tale condizione espone gli uomini sardi a un rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare aterosclerotica di 6 volte superiore, che sale a oltre 19 volte per le donne. Nonostante la sua pericolosità purtroppo questa forma è ancora poco conosciuta dalla popolazione».
L’ANOMALIA SARDEGNA Il Congresso riserverà particolare attenzione alle nuove terapie mediche, si parlerà soprattutto di anticorpi monoclonali, farmaci in generale impiegati nel trattamento di patologie autoimmuni. Tra questi gli inibitori del PCSK9, la proteina che bloccando i recettori del colesterolo cattivo apre la strada a eventuali rischi cardiovascolari nei pazienti. Inibire la PCSK9 con anticorpi monoclonali significa ridurre i livelli di colesterolo LdL con tutti i benefici che ne conseguono. «Farmaci di nuovissima generazione, costosi, che in Sardegna però possono essere prescritti, direttamente, solo da quattro centri di Unità coronariche: Cagliari, Sassari, Oristano, Nuoro», fa sapere Mantega. «Un’anomalia sarda rispetto alla situazione nazionale. È fondamentale invece che questi gruppi di farmaci, che possiamo considerare a tutti gli effetti salva vita, possano essere prescritti anche negli altri centri ospedalieri». Una diagnosi precoce con l’immediata terapia preventiva fa la differenza soprattutto sui pazienti ad alto rischio.
IL CONGRESSO Il 27esimo congresso regionale Sisa Sardegna, i cui responsabili scientifici sono il presidente Mauro Mantega e il professore Sandro Muntoni, si focalizzerà naturalmente sulla Lipidologia, sulle malattie aterosclerotiche cerebro e cardiovascolari; sulle arteriopatie periferiche; sulla malattie dismetaboliche (diabete e nefropatie) e ipertensione arteriosa. «Parteciperanno specialisti internisti, cardiologi, neurologi, diabetologi, radiologi, chirurghi vascolari, esperti internazionali che porteranno il loro contributo basandosi sulle linee guida nazionali e internazionali più aggiornate, ai fini della prevenzione e correzione dei fattori di rischio cardiovascolari, delle nuove terapie mediche e chirurgiche vascolari disponibili oggi», conclude Mantega.