Guadagnano la metà di Allegri o Mourinho ma le loro squadra sono ai primi due posti della classifica. Certo, Gian Piero Gasperini è soltanto all’inizio della sua stagione che ha paragonato a un Giro d’Italia nel quale chi è in testa è come se indossasse una maglia rosa che è sempre bello avere sulle spalle e altrettanto si può dire di Luciano Spalletti, l’uomo che tenterà di portare a Napoli lo scudetto dopo trentatrè anni. Ma il dato evidenziato dall’analisi di iGaming, società attiva nel settore delle scommesse sportive con sede a Berlino, conferma, cifre alla mano che nel calcio spendere di più non equivale sempre a vincere di più. Almeno in Serie A.

La classifica

A guidare la Top 10 degli allenatori più pagati è uno che in questo momento è tutt’altro che sulla cresta dell’onda. Max Allegri, sette milioni (più bonus) di stipendio annuale dalla Juventus, è l’allenatore più pagato del nostro campionato, assieme a Josè Mourinho (7 milioni sino al 2024 dalla Roma), ma non il più vincente in questo momento. L’Atalanta a Gasperini dà 3,5 milioni (l’anno scorso erano 2,2), mentre il Napoli garantisce a Spalletti 3,8 milioni che sembrano meritati, a giudicare da un avvio di stagione che ha visto i partenopei conquistare il comando solitario della classifica alla nona giornata e vincere tre partite (tutt’altro che scontate) in Champions League contro i vicecampioni del Liverpool, a Glasgow con i Rangers e ad Amsterdam con l’Ajax, umiliato con un doppio successo (6-1 e 4-2) che resterà nella storia. Come Gasperini, anche Maurizio Sarri prende 3,5 milioni all’anno dalla Lazio, che ha iniziato bene il suo campionato. In mezzo ci sono Inter e Milan.

L'allenatore del Napoli Luciano Spalletti durante la gara di Champions con l'Ajax (Ansa)
L'allenatore del Napoli Luciano Spalletti durante la gara di Champions con l'Ajax (Ansa)
L'allenatore del Napoli Luciano Spalletti durante la gara di Champions con l'Ajax (Ansa)

Le milanesi

Chi ha agito bene è il Milan che l’anno scorso dava due milioni di euro a Stefano Pioli e quest’anno, dopo lo scudetto vinto, gli ha raddoppiato l’ingaggio, restando sempre su una cifra relativamente contenuta. Anche i cinque milioni che l’Inter dà a Simone Inzaghi (secondo nella Serie A 2021-22, quando ne guadagnava 4) sono da considerarsi ragionevoli se si pensa che Antonio Conte ne prendeva 12. Peraltro, il dimissionario tecnico leccese, è andato a Londra dove ha trovato il Tottenham disposto a dargliene 17,5. Per la società nerazzurra un risparmio “pagato” con la retrocessione di un posto dallo scudetto del 2021 alla seconda posizione (rocambolesca, se pensiamo all’errore clamoroso di Radu a Bologna) del 2022. 

Due casi particolari

Al settimo posto della classifica, il primo degli allenatori già esonerati nel massimo campionato. Sinisa Mihajlovic, il cui contratto da 2,5 milioni di euro a stagione con il Bologna sarebbe scaduto nel 2023, è stato licenziato, suscitando grande emozione, visto il rapporto del tutto particolare che si era creato con la città, la tifoseria e la stessa società in questi ultimi anni, caratterizzati dalla lotta dell’allenatore serbo alla leucemia. Anche il 46enne Gabriele Cioffi, che aveva spuntato un contratto da 500 mila euro per affiancare, prima, e sostituire poi Luca Gotti sulla panchina dell’Udinese, ha già lasciato il posto di lavoro. Nel frattempo si era trasferito all’Hellas Verona (dove opera il direttore sportivo Francesco Marroccu) per firmare un accordo da due milioni. La società scaligera gli ha già dato il benservito.

Jose Mourinho, tecnico della Roma, e l'attaccante Paulo Dybala (Ansa)
Jose Mourinho, tecnico della Roma, e l'attaccante Paulo Dybala (Ansa)
Jose Mourinho, tecnico della Roma, e l'attaccante Paulo Dybala (Ansa)

Risultati a poco prezzo

Nella top 10 dei tecnici di Serie A meglio retribuiti del 2022-23, che comprende al numero 9 il torinista Ivan Juric (triennale da 2 milioni annui, scadenza 2024) non ci sono due allenatori che si stanno tutto sommato ben comportando alla guida delle rispettive formazioni. Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina (che lo ha strappato allo Spezia), ha incrementato da 1,2 a 1,7 milioni il proprio stipendio, probabilmente in virtù del settimo posto dello scorso campionato, con la conseguente qualificazione alla Conference League. Alessio Dionisi, in una piazza di provincia come Sassuolo, si “accontenta” di 850 mila euro, stipendio comunque più che dignitoso. Certo, come evidenza lo studio di iGaming, non sembra molto se lo si confronta con i top trainer europei come Pep Guardiola, al quale gli sceicchi proprietari del Manchester City corrispondono 23 milioni all’anno, o Jurgen Klopp, che ne prende 19 dal Liverpool.

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