Alle zanzare piacciono gli sportivi, le persone in sovrappeso e i consumatori di birra
Ma a quanto pare non disdegnano nemmeno l'odore del sudoreAlzi la mano chi di notte, almeno una volta nella vita, non ha ingaggiato una battaglia contro una zanzara. Contro quell’insopportabile ronzio che è una partita a perdere, visto che alla fine vince lei. La più fastidiosa degli insetti che appartiene all’ordine dei Ditteri. Oltre 3.000 specie in tutto il mondo, sessanta quelle censite in Italia, e a pungere è sempre la femmina, più grande del maschio, il cui apparato boccale lo obbliga a nutrirsi dei soli succhi zuccherini delle piante. Le “matrone”, invece, hanno una sorta di ago frontale, darwinianamente sviluppato perché cibarsi di sangue diventa indispensabile per deporre le uova e farle maturare. Un “pasto” proteico ideale quando si tratta di generare nuova vita.
Le zanzare ci interessano nella misura in cui sono moleste. E d’estate lo diventano parecchio, sino a disturbare pesantemente sonno e ozio. Si aggiunga il fatto che con il riscaldamento climatico anche alle nostre latitudini, e non solo nei climi tropicali, si sono diffuse le zanzare portatrici di malattie devastanti come il virus Zika o la Dengue, oltre le arcinote Malaria e Febbre del Nilo. Ragion per cui vale sempre la pena capire come funzionano le abitudini di questi insetti.
Intanto: per le zanzare conta l’odore che emaniamo. Ciò che ci rende “appetibili” o meno. La nostra presenza la percepiscono anche da una distanza di sessanta metri, attraverso l’anidride carbonica che rilasciamo nell’aria a ogni respiro. Ma è quando si fanno vicine che, con chirurgica precisione, capiscono se siamo di loro gradimento.
Ma come funziona l’appeal olfattivo che ci condanna a essere punti?
Gli odori che attirano le zanzare li hanno studiati all’Università statale di Sacramento, in California, uno degli Stati più duramente colpiti negli ultimi anni dalle zanzare killer, responsabili di quel milione di morti che si conta ogni anno in tutto il globo. Un’altra ricerca che si muove nella stessa direzione porta invece la firma di alcuni scienziati della Johns Hopkins, ateneo di Baltimora, sempre in America.
La prima certezza è incredibilmente curiosa: le zanzare sono attratte moltissimo dagli acidi carbossilici, ovvero acidi grassi presenti nel sudore umano e che per odore possono essere paragonati al burro o al formaggio rancido, è scritto nella sintesi pubblicata dal National Geographic. «Questa sostanza la produciamo nel sebo», lo strato oleoso che fa da scudo alla nostra pelle. Nell’aria la emettono «i microbi benefici, che vivono nella nostra cute, quando digeriscono le nostre secrezioni», è scritto.
Ma c’è dell’altro. Alle zanzare piace la pelle calda più di quella fredda, così come sono attratte dalle persone che hanno alti livelli di acido lattico, come gli sportivi, o che emettono molta anidride carbonica, come gli obesi. L’attrazione riguarda anche l’acido urico e l’ammoniaca, che espelliamo sempre attraverso il sudore.
A influenzare il nostro odore è anche l’assunzione di alcolici, in particolare della birra: diventiamo prede delle zanzare, con maggiore probabilità, già dopo aver bevuto una pinta da 33 centilitri. Al contrario, per salvarci dalle punture dovremmo consumare alimenti con elevata concentrazione di vitamine B e C come l’aglio, poco invitante per gli insetti ematofagi.
Pure le donne incinte sono un facile bersaglio per le zanzare: durante la gravidanza la temperatura corporea aumenta. La pancia stessa, addirittura, ha in media un grado in più rispetto al resto del corpo. Al caldo, condizione di base attrattiva, si aggiunge una maggiore sudorazione, un mix che attira le zanzare. Sono gradite anche le persone con colesterolo alto o un quantitativo elevato di steroidi sono gradite. Non ininfluenti neppure gli abiti che indossiamo: alle zanzare piacciono i colori scuri o forti, dal nero al rosso, passando per il grigio e il blu. Il kaki, il verde e il giallo,, invece, non richiamano l’attenzione degli insetti.
Infine i saponi, gli shampoo e i bagnoschiuma: alla Virginia Tech university hanno esaminato l’effetto che i prodotti per la cura della persona hanno sulle zanzare. Sono state sperimentate marche precise. A riprova che alcuni tipi di prodotti possono amplificare l’odore della nostra pelle, sino a rendere attrattiva o non attrattiva. Per esempio: i saponi Dove e Simple Truth hanno reso più appetibili alcune persone (ma non altre). Utilizzando Dial e Native, invece, si è creata una sorta di barriera anti-zanzare. Si aggiunga che le profumazioni possono confondere le zanzare, sino a far somigliare la pelle umana a una pianta, il cibo più naturale degli insetti ematofagi.