Jannik Sinner riporta un italiano in finale a Roma 47 anni dopo Adriano Panatta.

Il numero 1 al mondo sconfigge lo statunitense Tommy Paul, numero 12 del ranking, con il punteggio di 1-6, 6-0, 6-3. Un set di paura, poi un dominio intervallato da un piccolo passaggio a vuoto nel parziale decisivo.

Partenza ad handicap per l’altoatesino, sorpreso da uno straordinario Paul, che serve e risponde benissimo, regge il ritmo infernale degli scambi, anticipa i colpi e mette in difficoltà l’azzurro anche con grandi angoli, splendide accelerazioni e alcune variazioni, in primis il rovescio in back. Jannik si innervosisce («La palla salta tantissimo», dice rivolto al suo angolo), inizia a sbagliare troppo e in un amen siamo 5-0 per lo statunitense, che chiude il primo parziale con il punteggio di 6-1 in mezz’ora.

Ma Sinner sa sempre trovare la chiave per vincere la partita, e lo fa anche questa volta. Trova più precisione al servizio (82% di prime nel secondo set) e nei colpi al rimbalzo, usa più spesso il rovescio lungolinea che non lascia scampo a Paul. La partita gira all’inizio del secondo parziale: prima Jannik trova il break del 2-0 con un gran rovescio lungolinea, poi esce da una situazione complicatissima piazzando due ace sul 15-40, si porta sul 3-0 e inizia a scalfire le certezze dello statunitense. La temperatura del Centrale del Foro Italico inizia a salire e finisce 6-0, il punteggio del primo parziale è restituito con gli interessi.

Tommy Paul
Tommy Paul
Tommy Paul

Il copione appare scontato, quello che più volte abbiamo visto con un fenomeno come Djokovic. E il terzo e decisivo set comincia allo stesso modo in cui si era chiuso il secondo, con un Tommy Paul sempre più sfiancato dallo strapotere e dal ritmo di Jannik. Sinner conquista subito un breakpoint con un dritto lungolinea impressionante, poi ci pensa l’americano con un doppio fallo a confezionargli il 2-0. Sul 3-0 arriva un preoccupante passaggio a vuoto (come accaduto già al secondo e terzo turno con De Jong e Cerundolo) che con una serie di errori riporta in partita Paul. Controbreak, 3-2 Jannik e partita riaperta. Per poco, perché Sinner strappa immediatamente il servizio a Paul grazie anche a una splendida difesa conclusa con un rovescio lungolinea vincente. Poi tiene i due successivi turni di servizio e chiude 6-3 al terzo matchpoint, guadagnandosi l’ultimo atto del torneo al rientro dopo tre mesi di stop forzato.

Domenica l’attesissimo appuntamento con la finale, in cui l’azzurro sfiderà il rivale Carlos Alcaraz. Il fuoriclasse spagnolo in semifinale ha sconfitto Lorenzo Musetti con il punteggio di 6-3, 7-6. Sfumato il sogno di una finale tutta italiana, ma sarà comunque grande spettacolo al Foro: per la grandezza dei protagonisti, i due più forti giocatori al mondo, e per il contrasto di stili che rende le loro partite quasi sempre delle battaglie epiche. In ottica Sinner preoccupano, più dell’inizio shock, ovviamente la grandezza dell’avversario, ma anche il piccolo passaggio a vuoto nel terzo set (è la terza volta che accade in questo torneo) e il fatto che si sia toccato più volte la gamba destra proprio nel parziale decisivo. Si spera che non sia nulla di grave, ma è lui stesso a tranquillizzare tutti: «Una vescica al piede, a volte la sento di più e influenza anche la gamba».

L’Italia è presente anche in altre due finali: quella del singolare femminile, con Jasmine Paolini che sfida Coco Gauff, e quella del doppio femminile, dove ancora Paolini e l’amica Sara Errani affrontano la coppia formata da Kudermetova e Mertens.

Le parole di Jannik

«Ora mi serve un tennis incredibile se voglio vincere. Sono arrivato qui che volevo fare due o tre partite e sono in finale, questo è incredibile. A prescindere dal risultato mi dà tanta fiducia in vista del Roland Garros. Roma poi è un posto speciale, darò tutto quello che ho», ha detto Sinner dopo la vittoria.

«Credo che abbiamo visto che tutti i giorni sono differenti – ha aggiunto riferendosi alle differenze con la partita contro Ruud -. Questo è il bello dello sport, io ho cercato di restare lì e posso sicuramente giocare meglio. In finale dovrò alzare il livello se voglio vincere».

Poi, rivolto al pubblico del Foro: «Voi siete pazzeschi, mi date una mano grandissima, abbiamo girato una gara dove non mi sono sentito bene. Ma era importante vincere».

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