Stamani doveva essere il protagonista del match di apertura degli Australian Open. E invece Novak Djokovic, il tennista numero 1 al mondo espulso dall'Australia dopo una lunga diatriba sulle regole di vaccinazione contro il coronavirus, è tornato a Belgrado dopo aver fatto scalo nella notte a Dubai con un volo proveniente da Melbourne.

Il campione serbo, non vaccinato, è atterrato alle 12.16 all'aeroporto Nikola Tesla, dove da ore attendevano numerosi reporter e troupe di cineoperatori. Ad accoglierlo anche tanti sostenitori al grido di “Nole, Nole”, tra lo sventolio di bandiere tricolori della Serbia. Il campione, secondo Tanjug, ha tuttavia evitato di incrociare i media e i tifosi, lasciando l'aeroporto senza fare dichiarazioni. 

LA VICENDA – Nole aspirava al decimo titolo degli Aus Open e al 21esimo di uno slam e invece va via dopo che la Corte federale australiana ha respinto la richiesta di appello contro la cancellazione del suo visto chiudendo così una vicenda iniziata il 5 gennaio scorso, quando l'immigrazione australiana lo aveva fermato considerando non idonea la sua documentazione sul Covid. I tre giudici, dopo aver esaminato a lungo le posizioni delle parti, hanno confermato all'unanimità l'annullamento del visto al tennista disposto dal governo australiano. Senza entrare nel merito, ma considerando l'iniziativa dell'esecutivo legale.

A Djokovic non è rimasto altro da fare che lasciare ieri Melbourne con i suoi allenatori alle 22:51 ora locale (le 12:51 in Italia), direzione Belgrado. "Estremamente deluso" pur "rispettando la sentenza", ha commentato a caldo prima di salire a bordo del primo volo per Dubai. Forse in qualche modo sollevato dopo il "disagio per l'attenzione delle ultime settimane", ha augurato "tutto il meglio per il torneo" che sta per cominciare. Nel prossimo futuro, ha spiegato, ci sarà spazio soltanto per "riposarsi e riprendersi".

A questo punto il primo Grande Slam dell'anno rischia di essere ricordato soprattutto per l'uscita di scena di Djokovic, più che per i risultati sul campo. Al suo posto giocherà l'italiano Salvatore Caruso, 150esimo al mondo, ma senza la star serba sarà "una sconfitta per il tennis", ha commentato l'Atp. 

Per Nole invece un danno di immagine ed economico che potrebbe raggiungere i 50 milioni di euro. La sua Serbia, intanto, è pronta ad accoglierlo come un vero eroe nazionale: la notizia della sua espulsione dall'Australia campeggia su tutte le prime pagine dei giornali belgradesi con parole come “scandalo” e “vergogna”.

(Unioneonline/D)

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