Non è certo un'annata memorabile per l'Amatori Capoterra nella serie B di Rugby. Il campionato sembrava alla portata della formazione allenata da Sebastian Francesio, che in diverse occasioni si è però lamentata del metro arbitrale.

Nonostante tutto, a cinque turni dal termine del torneo, la salvezza è a portata di mano della compagine di Capoterra che si sente stata punita in maniera fin troppo fiscale dai direttori di gara con cartellini gialli e numerose espulsioni.

"Soprattutto in trasferta", spiega Carlo Baire presoidente dell'Amatori Capoterra, "subiamo arbitraggi davvero particolari. Per fortuna non sempre. Ma quest'anno in diverse occasioni siamo stati puniti in maniera davvero severa e questo ha compromesso l'esito delle gare".

Come domenica scorsa contro Piacenza: "Quattro gialli: incredibile! L'ultimo arrivato dopo una grande rimonta che ci ha consentito di passare addirittura in testa". Poi? "Un giallo a Poloni e gara persa".

Oltre al danno anche la beffa per una trasferta che è costata circa 5 mila euro: "L'assenza di Ryanair ci ha messo al tappeto", commenta amaro Baire. "Prima riuscivamo a andare e tornare dalle trasferte in giornata a prezzi contenuti e orari non impossibili. Ora con Alitalia i costi sono altissimi: una trasferta coinvolge circa 27 persone e quindi 4 mila euro di biglietti, 600 di bus e 400 di pranzo e cena (panini) visto che si parte con il primo volo e si rientra con l'ultimo".

Con queste spese diventa molto difficile fare attività sportiva: "Fortunatamente il 95% dei miei giocatori sono di Capoterra. Ma è giusto che per fare un campionato di qualità si prendano, anche giocatori di categoria, e sono spese. Purtroppo in tutto questo la Regione è assente. I contributi sono sempre meno e arrivano con notevole ritardo. Di questo passo rischiamo di chiudere, e sarebbe un peccato visto che noi, così come le altre realtà che disputano tornei nazionali, facciamo anche della micro economia, sponsorizzando spiagge, luoghi, alberghi e tutto ciò che riguarda la nostra Isola".

Non solo. "L'Amatori lavora anche nel sociale entrando nelle scuole e nelle case famiglia del circondario. Un lavoro oscuro che nessuno ci riconosce".

Quindi un appello da parte di Carlo Baire: "La Regione ci deve dire quale politica vuole perseguire in fatto di sport. Se vogliono che le società minori non facciano campionati nazionali ci metteremo da parte disputando solo tornei in Sardegna".
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