Due podi e una maglia rosa indossata: Fabio Aru si ripresenta al Giro d'Italia, dopo due anni d'assenza, con l'obiettivo di migliorarsi. Ossia: di vincere.

Del resto, il Cavaliere dei Quattro Mori lo ha detto pochi giorni fa: "Giro e Mondiale? Li voglio entrambi".

Oggi, in conferenza stampa a Gerusalemme, ha aggiunto: "Certo, la voglia di tornare in questa competizione era tanta, dopo quanto accaduto l'anno scorso (un infortunio lo ha privato della grande partenza nella sua terra, la Sardegna, ndr)".

E poi: "Adesso è il momento di guardare avanti - aggiunge del capitano della Uae Emitares - anche se la concorrenza sarà molto agguerrita". A cominciare da quella di Froome.

"Al Tour of the Alps non era allo stesso livello di altri uomini forti in salita e nelle corse a tappe, come Pinot o Lopez. Però, secondo me, sia lui che Dumoulin sono i favoriti per la vittoria a Roma".

Sempre oggi, a Gerusalemme, è stato reso omaggio a un altro grande campione italiano: Gino Bartali, che ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Israele alla memoria per aver aiutato una famiglia di ebrei a salvarsi dall'Olocausto nazista durante la Seconda guerra mondiale. A ritirare l'onoreficenza è stata la nipote Gioia.

(Unioneonline/M)

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