Dopo due anni di assenza. Dopo aver perso l'edizione del centenario, quella che è partita dalla sua Sardegna, il Cavaliere dei Quattro Mori torna alla Corsa Rosa.

L'account Twitter ufficiale del Giro d'Italia, oggi, ha salutato il rientro nella corsa più bella dello Stivale di Fabio Aru, con un post.

In questi giorni, lo scalatore di Villacidro si trova sulle strade di Bardonecchia, dove avverrà l'ultimo arrivo in salita del Giro prima della passerella finale di Roma.

"Questa salita può scrivere la classifica", ha spiegato lui in un'intervista a Tutto Sport, prima di postare un video nel tardo pomeriggio di ieri sera che lo vede impegnato proprio in Piemonte, sulle strade in cui dovrà alzarsi in piedi sui pedali tra meno di un mese.

Al Giro, il corridore della UAE Emirates non arriva però nelle migliori condizioni fisiche, per questo i prossimi 10 giorni saranno decisivi a mettere la giusta quantità di energia nelle gambe, ma soprattutto nella testa: la prima vera grande dote di uno specialista delle corse a tappe.

Ovviamente non sarà necessario partire al 100% della condizione – come faceva Lance Armstrong per staccare tutti alla prima salita dei Tour de France (tra l'altro lo sportivo, radiato dal mondo del ciclismo, non senza polemiche ha deciso di presentarsi al via di Gerusalemme) – perché il Giro di quest'anno, probabilmente, potrebbe decidersi nella quattordicesima tappa, quando la corsa arriverà a sfidare l'infernale salita dello Zoncolan: la più dura d'Europa.

Quindici per cento di pendenza media, con punte del venti, la scalata del monte friulano può mangiarsi i migliori ciclisti del mondo così come può far toccare il paradiso con un dito: lì, nel 2010, Ivan Basso scrisse la storia della sua secondo vittoria al Giro, che arrivò dopo il calvario dei 2 anni di squalifica.

E proprio lo Zoncolan potrebbe simbolicamente essere la fine del calvario fisico di Aru, visto che – guarda il caso – manca ufficialmente da quelle strade da 2 anni.

"Vorrei vincere la tappa dello Zoncolan", ha detto sognante il vincitore della Vuelta di Spagna 2015, non più di un paio di giorni fa. Anche se la cosa più importante per il ciclista sardo sarà "arrivare fisicamente al top negli ultimi 10 giorni", quando ci si gioca tutto. Quando ci si gioca la maglia rosa.

Anche se non sarà semplice vedersela con i favoritissimi Chris Froome e Tom Dumoulin, che tenterà il tutto per tutto per difendere il titolo.

(Unioneonline/DC)
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