Lo hanno definito il più grande fenomeno su due ruote dai tempi di Eddy Merckx e forse Peter Sagan lo è davvero, a giudicare da come ha trionfato ieri al Gp Cycliste de Quebec, gara World Tour disputata ieri notte in Canada. Lo slovacco campione del mondo, praticamente al rientro alle corse dopo aver gareggiato nella mountain bike ai Giochi di Rio, ha corso sempre nelle retrovie, è sembrato staccarsi tante volte, ma alla fine ha messo la ruota davanti a tutti. Un arrivo regale: battuto l'oro olimpico Greg Van Avermaet.

Nel gruppetto di testa - e questa è la bella notizia per Davide Cassani che ieri gli ha indicati come punte azzurre all'Europeo del 18 settembre in Francia, Diego Ulisi (7°) e un pimpante Fabio Aru (18°).

Il villacidrese ha corso con molta maturità e prosegue nel tentativo di recuperare la miglior forma in vista dell'appuntamento di OPlumelec e del Lombardia (1° ottobre). Come nel Gp di Fourmies, il capitano dell'Astana si è sempre tenuto nella prima parte del plotone lungo i 200 km di gara, su un circuito di circa 12 km che rende queste corse simili a un mondiale, o allo stesso europeo che si correrà in Bretagna. Sulla terz'ultima salita, assecondando un tentativo dell'altro azzurro Gianni Moscon (in grande condizione), Aru ha anche tentato l'allungo, trascinando un gruppetto di fuggitivi, poi ripreso. Anche al passaggio successivo, il villacidrese ha dato un'altra stoccata, quindi, nel finale, ha tenuto il passo dei migliori, chiudendo 18°.

Domani ci riproverà a Montreal, prima di tornare in Italia per la Coppa Agostoni di giovedì.
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