Juan Ignacio Delgado Martinez. Per tutti Delgado. Anche l'Olbia ha il suo uruguaiano. Arrivato ai primi di ottobre, l'attaccante classe '94 racconta il perché della scelta: "Ero fermo da un anno e Olbia è una piazza che può aiutarmi molto: per come gioca la squadra, penso di poter fare bene".

Archiviata la sfortunata stagione al Crotone in Serie B, caratterizzata da alcuni problemi fisici e la mancanza di spazio, Delgado ha deciso di ripartire dalla Sardegna come molti suoi predecessori.

"In Uruguay il Cagliari è un club molto ambito", spiega. E i precedenti, da Francescoli a Lopez, solo per citarne alcuni, parlano da soli. In Italia è un altro calcio. Ma Delgado lo sa. "Rispetto al mio Paese, i ritmi sono molto più alti: non è un caso che gli uruguaiani ci impieghino un po' ad adattarsi". Certo, la Lega Pro dell'Olbia non è la A del Cagliari, ma chi ci pensa.

"A Crotone non giocavo perché Juric preferiva il modulo con una punta più strutturata di me, ma anche se sono un attaccante esterno so stare in area: al Cerro, in Uruguay, giocavamo con due punte, come l'Olbia, e io ero quella più avanzata".

A disposizione di Mignani per la partita di Cremona, del campionato dice: "L'Alessandria è una grande squadra, come la Cremonese, che affronteremo domenica, ma l'Olbia ha le carte in regola per fare punti anche in trasferta e uomini come Cossu e Pisano che fanno la differenza. Nella mia scelta, la loro presenza ha influito molto".
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