«Mi aspetto una Juventus agguerrita e focalizzata sull’obiettivo, ma noi lo saremo altrettanto». Davide Nicola sventola bandiera rossoblù e lancia così la sfida alla Vecchia Signora dalla sala stampa della Unipol Domus dove si è appena conclusa la rifinitura davanti a oltre duemila tifosi. «Aprire lo stadio è stata una scelta funzionale per farci entrare prima nella partita», spiega lo stesso allenatore del Cagliari. «Anche questo è allenamento, un allenamento mentale».

Nicola svela: «È stata una preparazione molto intensa in settimana, considerato che troviamo una squadra quadrata abituata a vincere». Nessun timore reverenziale: «I valori sono evidenti. Nell’arco di una singola partita, però, tutto può succedere attraverso organizzazione e applicazione».

La chiave è la solita: «Mantenere un’elevata umiltà senza, però, perdere il coraggio». Sarà una sfida completamente diversa rispetto a quella giocata e pareggiata sabato scorso a Bergamo. «L’Atalanta e la Juventus sono due squadre opposte, sia per il modo in cui coprono il campo sia per la strategia difensiva. Anche per questo», puntualizza Nicola, «dovremo fare qualcosa in più tenendo, tuttavia, lo stesso grado di aggressività».

Sulle sirene argentine per Palomino (il Talleres lo vorrebbe subito), l’allenatore del Cagliari tiene a precisare: «Per noi è un giocatore importante, fondamentale, e questo non significa vederlo in campo per trenta partite, ma partecipe alla costruzione di un progetto».

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