Se il campionato di Serie C finisse oggi, l’Olbia sarebbe condannata alla retrocessione diretta. Sono infatti 8 i punti che dividono i bianchi, penultimi, dal quintultimo posto.

Un gap che, regolamento alla mano, esclude la possibilità di giocarsi la categoria ai playout, premiando, dall’altra parte, la quintultima, che si salverebbe senza dover passare per gli spareggi. Fortuna vuole che al termine della stagione regolare manchino ancora 10 giornate. Ma per non perdere almeno il treno dei playout serve una svolta che neppure il cambio in panchina di un mese fa è riuscita a innescare. Quantomeno sul piano dei risultati.

Ieri, è arrivata la 17esima sconfitta in campionato, la quarta con Marco Gaburro alla guida tecnica: galluresi piegati 1-2 dal Gubbio al “Nespoli”. Risultato che ha fatto arrabbiare non poco l’allenatore. «Se fai una partita così non puoi portare a casa zero punti, soprattutto per demeriti nostri: non è ammissibile», ha tuonato a fine gara. «La squadra deve capire che non basta quello che sta facendo: per fare i playout devi fare i punti», ha aggiunto poi Gaburro, lasciando intendere che anche se matematicamente la salvezza diretta, distante al momento 9 punti, non è impossibile, col trend dell’Olbia già conquistare i playout sarebbe un successo.

Ciliegina sulla torta, sabato in casa della Fermana, ultima della classe a -2 dai bianchi, l’ex Rimini dovrà fare a meno di Biancu, Nanni, Motolese e Montebugnoli per squalifica e Cavuoti e Schiavone per infortunio.

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