Dopo un anno e mezzo, Leonardo Semplici è tornato a parlare della sua avventura alla guida del Cagliari e lo ha fatto a “Il Cagliari in diretta”, su Radiolina e Videolina.

Attenzione soprattutto a un'avventura interrotta in modo brusco, una ferita ancora aperta: “Era chiaro fin dalla fine della stagione che non ci fosse, da parte della società, la voglia di continuare con me. Non sono state ascoltate le mie richieste sul mercato, l'acquisto di tre giocatori e la conferma di Nainggolan, Simeone e Duncan. Ma la cosa che più mi è dispiaciuta è che da parte di alcuni si sia parlato di preparazione sbagliata. Tra nuovo allenatore e qualcun altro hanno voluto far pensare certe cose”. E una convinzione: “Hanno avuto 35 partite per rimettere le cose come volevano, eppure le cose non sono andate come tutti volevano. Con il giusto tempo, forse insieme avremmo avuto un altro risultato”.

Semplici, però, non dimentica i tanti momenti belli, una salvezza storica e il passaggio chiave: “Impossibile dimenticare il 4-3 col Parma, una partita da cuori forti: al 90' eravamo morti e al 94' eravamo vicini al paradiso. Peccato che non ci sia stato il pubblico a viverla con noi, sarebbe stato come festeggiare la vittoria di un campionato”.

Infine, il presente, il Cagliari che lotta per riemergere dalla B e l'arrivo in panchina di Claudio Ranieri: “Ranieri è stato un grande acquisto, l'unico allenatore che poteva venire a Cagliari e ricreare l'entusiasmo necessario. E' la garanzia per il futuro. Il primo posto è complicato, ma per il secondo tutto è ancora possibile. La squadra, però, deve cambiare trend fuori casa”.

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