In panchina almeno fino a giugno, poi un ruolo da dirigente nella Roma. Questi i termini dell’accordo raggiunto a Londra da Claudio Ranieri con i Friedkin, proprietari del club capitolino. Dopo il 30 giugno 2025, infatti, dovrebbe diventare un direttore tecnico con potere decisionale e allo stesso tempo una figura di raccordo tra squadra e proprietà.

Il tecnico di Testaccio intanto fa rientro nella Capitale, dove domani mattina dirigerà il suo primo allenamento della sua quarta vita giallorossa (la prima da calciatore, la seconda e la terza da allenatore, nel 2009-2011 e nel 2019).

Intercettato dai giornalisti, Ranieri ha rilasciato una breve dichiarazione: «Una bella gatta da pelare? Per questo mi hanno chiamato», ha detto sorridendo. E ufficializzando di fatto che l’accordo c’è, in attesa del comunicato del club capitolino. «Pronti! Arrivano i nostri», ha aggiunto.

«CAGLIARI CHIUDE UN CERCHIO»

«Cagliari è la fine di un cerchio», aveva detto a maggio lasciando il club sardo dopo il suo secondo “miracolo” in rossoblù. «Se poi capiterà una nazionale non vedo perché no. Altrimenti è finita, mi devo godere i nipoti, la mia vita e tutto».

Le chiamate delle Nazionali, invece, non sono arrivate. L’Italia ha confermato Spalletti dopo i deludenti Europei, l’Inghilterra ha sostituito Southgate con Tuchel. E Ranieri ha iniziato a diventare più possibilista sul suo ritorno in un club anche nelle dichiarazioni, prima di cedere oggi pomeriggio al richiamo della “sua” Roma.

Come reagiranno i tifosi rossoblù al suo ritorno alla Domus, non lo sapremo. Almeno quest’anno. La Roma a Cagliari ci è già andata, 0-0 nella prima giornata di campionato. E se è vero che l’anno prossimo Ranieri sarà dirigente, al massimo ci potrà tornare in tribuna.

LA CRISI DELLA ROMA

Ranieri ha incontrato a Golden Square Dan e Ryan Friedkin e ha raggiunto l’intesa. Diventa così il terzo tecnico della squadra capitolina in questa stagione dopo De Rossi e Juric, il quarto dell’anno solare considerando anche Mourinho. Deve risollevare una squadra sull’orlo del baratro e un ambiente depresso, e chi può farlo se non “l’uomo dei miracoli”... La Roma è dodicesima in classifica, non brilla neanche in Europa League, molti giocatori sono scontenti e a peggiorare ulteriormente la situazione c’è la strepitosa Lazio di questo inizio stagione, a punteggio pieno in Europa League e a un solo punto dal Napoli capolista in Serie A. Il terzo esordio del tecnico sulla panchina giallorossa è da brividi: si va al Maradona contro il Napoli capolista, poi si vola a Londra per sfidare il Tottenham, quindi la prima all’Olimpico contro l’Atalanta. Una settimana con partite molto complicate.

Ranieri non era la prima scelta, la società ha virato su di lui dopo giorni di “no” e indecisioni degli altri candidati, da Mancini a Garcia fino a Montella. E lui non ha rifiutato. Sarà una bella gatta da pelare: ma «è per questo che mi hanno chiamato».

(Unioneonline/L)

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