Missione compiuta. Anzi, doppia missione. Perché quando a fine gennaio Yerry Mina e il suo sorriso ammaliante sono sbarcati all'aeroporto di Elmas, l'obiettivo era quello di mettersi a disposizione per salvare il Cagliari e, contemporaneamente, riprendersi la nazionale colombiana e giocare la Copa America in programma quest'estate negli States.

E Yerry non ha fallito un colpo, mettendo la firma sulla permanenza dei rossoblù nel massimo campionato e riprendendosi i “Cafeteros”, con cui farà l'esordio nella competizione continentale tra un mese, il 25 giugno, contro il Paraguay a Houston.

Presente e futuro

Al termine della gara con la sua ex Fiorentina, Mina ha affidato ai social il suo saluto al Cagliari e i suoi tifosi. Arrivederci o addio? Si vedrà. «Punto finale della stagione, con l'orgoglio di aver raggiunto l'obiettivo. Voglio ringraziare tutti i tifosi del Cagliari per come mi hanno accolto da quando sono arrivato a metà stagione, mi sento integrato in questa famiglia dal primo giorno e insieme ci siamo riusciti». Un pensiero anche per Claudio Ranieri, un ringraziamento «per la sua fiducia e soprattutto per la sua meravigliosa carriera. È stato un vero onore essere sotto la tua guida, ricevere i tuoi consigli e ti auguro il meglio in questa nuova fase della tua vita». Il tempo di tirare il fiato, poi il 25 giugno partirà la sua Copa America con Colombia-Paraguay, unico pensiero di Mina.

Dubbi e certezze

A Cagliari è arrivato con sei mesi di ritardo, visto che il ds Bonato lo aveva già scelto in estate, salvo arrendersi davanti all'ingresso in campo della Fiorentina. Ma a Firenze Yerry ha fatto la comparsa, totalmente fuori dagli schemi di Italiano, che gli ha regalato appena quattro spezzoni, da 40' totali, in campionato. Troppo poco anche per ricordare della sua esistenza il nuovo ct della Colombia, l'argentino (con un passato da difensore del Bari) Nestor Lorenzo, uno che ai suoi tempi collezionava scalpi con maestosa cattiveria. Proprio come Mina, che in rossoblù ha portato una sana dose di pirateria calcistica. Avversari bullizzati, fisicamente e psicologicamente. Mina ha saputo schivare anche l'occhio indiscreto delle tv, aggiungendo un campionario che ha fatto impazzire di rabbia gli avversari e di amore i suoi nuovi tifosi. Cui sono bastate poche partite per trasformarlo in idolo. E Ranieri lo ha battezzato come imprescindibile, mandandolo in campo anche dopo settimane passate sul letto del massaggiatore più che sul terreno di gioco, troppi acciacchi hanno minato il suo rendimento.

E adesso?

Intanto Mina si concentra sulla Copa America da giocare negli States: Paraguay, Costa Rica e Brasile gli avversari della prima fase. Il futuro è un'ipotesi, tra il desiderio di rilanciarsi con ambizioni più alte e il legame creato con Cagliari e l'ambiente cagliaritano. E anche il club rossoblù riflette, visti i tanti acciacchi che ne condizionano il rendimento e un ingaggio che bussa ai confini del tetto massimo. A favore della società l'opzione per il rinnovo del contratto, ma l'ultima parola l'avrà il nuovo padrone della panchina rossoblù, che potrebbe chiederne la conferma o decidere che tra Mina e il Cagliari possono bastare cinque mesi d'amore. Alberto Masu

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