L'umiltà che lo contraddistingue come persona, prima ancora che come calciatore, ma anche la consapevolezza che il Cagliari si possa giocare le sue carte per tornare in Serie A tramite i playoff. Christos Kourfalidis la massima categoria l'ha già assaggiata la scorsa stagione e ora vuole tornarci in rossoblù: «Giocare quest'anno col Cagliari è un'esperienza bellissima, ma anche lo scorso contro Fiorentina e Atalanta dove potevo anche segnare», le parole del centrocampista greco classe 2002 durante “Il Cagliari in Diretta” su Videolina, Radiolina e pagine social del Gruppo L'Unione Sarda. «Tutte le squadre sono forti, dalla prima all'ultima in classifica, ma anche noi. Vedi il Parma, che è quella che gioca in maniera diversa e ha Vázquez che ammiro molto. Col Pisa sarà una bella partita, contro un avversario di valore e coi fratelli Tramoni che sento quasi tutti i giorni. Così come sento Agostini, che in Primavera l'anno scorso mi ha dato la fascia da capitano: un grande piacere».

In crescita. Per Kourfalidis quest'anno c'è voluto tanto prima di esordire: tolta la Coppa Italia ha dovuto aspettare il 27 novembre a Frosinone per giocare in campionato, tanto che nei due mesi precedenti spesso era stato aggregato alla Primavera di Filippi. Da lì in avanti ha saltato solo la gara con l'Ascoli del mese scorso, ma non si sente arrivato: «Non sono ancora come gli altri, cerco di imparare da tutti e ammiro come Nández non perda un contrasto. Sono umile, non ho preferenze tra mezzala e trequartista. Stiamo creando un bel gruppo, non mi aspettavo l'arrivo di Ranieri ma è un grandissimo allenatore. Mi ha definito il nipotino di Barella: un grande piacere, ma lui è un campione e io devo dare il massimo per far bene». Sulla sua prima in B a Frosinone: «Non pensavo di giocare, poi Liverani ha scritto la formazione e quando ha messo il mio nome non ci credevo, mi sono chiesto cosa fosse successo. Ma ho fatto un'ottima partita».

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