Tre giorni di lutto nazionale in Brasile per la morte di Pelé, leggenda del calcio mondiale.

Li ha decretati il presidente uscente Jair Bolsonaro, «in segno di rispetto dopo la morte di Edson Arantes do Nascimento», si legge nel provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

O Rey aveva 82 anni ed era ricoverato all’Albert Einstein da fine novembre per un tumore al colon contro cui lottava da settembre 2021. Lascia la moglie Aoki e sette figli, proprio una figlia – Kely Nascimento – ne ha annunciato il decesso con un post su Instagram: «Tutto ciò che siamo è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace», ha scritto a corredo di una foto delle sue mani intrecciate con quelle di sorelle e nipoti.

«Pelé ci ha lasciato oggi, ora è in compagnia di stelle eterne: Didi, Garrincha, Nilton Santos, Socrates, Maradona. Ha lasciato una certezza: non c’è mai stato un numero 10 come lui. Grazie Pelé», ha scritto su Twitter il presidente eletto del Brasile Lula.

LA VEGLIA NELLO STADIO DEL SANTOS, IL 3 GENNAIO I FUNERALI

Lunedì si terrà la veglia funebre, martedì 3 gennaio i funerali a Santos, squadra in cui ha passato quasi tutta la sua immensa carriera. Per la veglia sarà aperto lo stadio Urbano Caldeira, «lì dove Pelé ha incantato il mondo», fa sapere il club. Il feretro sarà poi portato in un corteo funebre per le vie della città, prima della cerimonia religiosa in forma privata. Il campione verrà quindi sepolto in un cimitero verticale considerato come il più alto al mondo, nel municipio di Santos. Un cimitero affacciato proprio sullo stadio: «Trasmette pace e tranquillità spirituale, non sembra un cimitero», disse Pelé all’acquisto del loculo al nono piano della struttura.

L’OMAGGIO SUI SOCIAL

I media internazionali lo celebrano come “Re” del calcio. Il tributo sui social dei campioni di oggi e di ieri è commovente.

«Era il Monsieur Calcio, la storia del calcio, la scoperta del calcio, tutto il calcio. Nel 1970 avevo 15 anni e sono cresciuto con il suo volto nel mio immaginario. Anche se non lo vedevamo sempre giocare, ne parlavamo. Non era più un uomo, non era più un calciatore, era il Dio del Calcio», ha detto Michel Platini.

«Tu, il calcio. Ciao O Rei», il saluto di Francesco Totti. «L’uomo che ha cambiato il calcio», per Gennao Gattuso.

«Oggi il calcio ha perso il più grande. Della sua storia e io ho perso un amico unico. Il calcio sarà tuo per sempre. Riposa in pace Pelé», ha twittato il leggendario difensore tedesco Franz Beckenbauer.

Pelé e Maradona (Ansa)
Pelé e Maradona (Ansa)
Pelé e Maradona (Ansa)

«Un semplice addio all’eterno Re Pelé non sarà mai abbastanza per esprimere il dolore. Un’ispirazione per tanti milioni, un riferimento a ieri, oggi sempre. Non sarà mai dimenticato e la sua memoria resterà per sempre in ognuno di noi amanti del calcio. Riposa in pace Re Pelé», ha scritto Cristiano Ronaldo. «Riposa in pace», il semplice messaggio di Leo Messi, che ha postato una foto insieme a O Rei. «Il re del calcio ci ha lasciati ma la sua eredità non sarà mai dimenticata. Rip Re», ha scritto invece Kylian Mbappè.

E poi i brasiliani. Ronaldo il Fenomeno: «Unico. Fantastico. Tecnico. Creativo. Perfetto. Senza pari. Dove è arrivato Pelè, è rimasto. Senza mai scendere dall'alto ci lascia oggi il re del calcio - uno solo. Il più grande di sempre. Che privilegio venire dopo di te amico mio. Il tuo talento è una scuola che ogni giocatore dovrebbe frequentare. La tua eredità trascende generazioni. Ed è così che rimarrai vivo. Oggi e sempre, ti festeggeremo. Grazie, Pelé riposa in pace».

Neymar: «Prima di Pelé il calcio era solo uno sport. Pelè ha cambiato tutto. Ha trasformato il calcio in arte, in intrattenimento. Ha dato voce ai poveri, ai neri soprattutto. Ha dato visibilità al Brasile».

Da Barack Obama a Joe Biden, persino la Nasa ha omaggiato il fuoriclasse.

L’AMICHEVOLE AL SANT’ELIA

E non poteva mancare il ricordo del Cagliari Calcio, che ha postato una foto di O Rey assieme a Gigi Riva in occasione di un’amichevole tra Cagliari e Santos al Sant’Elia. Quel giorno si affrontavano il più forte del mondo e Rombo di Tuono quello che, a giudizio anche dello stesso Pelé, era il più forte calciatore italiano. Finì 3-2 per i brasiliani, una doppietta a testa per Riva e Pelé.

«Il Cagliari Calcio si unisce al cordoglio per la scomparsa di Pelé. Tra i più grandi ad aver mai calcato un campo di calcio, eroe di intere generazioni. Addio O Rei, leggenda eterna», ha scritto il club.

NUMERI E ANEDDOTI

Intere generazioni hanno iniziato sui campetti di periferia ispirandosi a Pelé. Calciatore del secolo ex aequo con Maradona, Atleta del secolo secondo il Cio (premio assegnato nel 1999). Calciatore completo, totale: tirava con potenza e precisione di destro come di sinistro, era forte di testa nonostante la bassa statura (indimenticabile il gol nei Mondiali 1970 quando svettò sul difensore azzurro Burgnich), aveva velocità e dribbling, staordinario come finalizzatore e uomo assist.

Uomo dei record: unico a vincere tre Mondiali (1958, 1962 e 1970). La Fifa gli ha riconosciuto ufficialmente 1281 gol, nessuno è riuscito a farne tanti in carriera. 

Lo Scià di Persia lo aspettò tre ore in un aeroporto solo per potersi fare una foto con lui, le guardie alle frontiera cinese abbandonarono i loro posti e si spostarono a Hong Kong, attirandosi le ire del regime, solo perché avevano saputo che la Perla Nera si trovava quel giorno nella città. In Colombia Pelé fu espulso durante una partita e la folla invase il campo costringendo l'arbitro alla fuga. Il match riprese solo con il ritorno in campo del brasiliano. Aneddoti di una leggenda, e non sono gli unici: numerosi almeno quanto i suoi gol.

© Riproduzione riservata