«Su questo scudetto c’è la mano di D10s». Gennaro Montuori, conosciuto come Palummella, è lo storico capo dei tifosi del Napoli che i primi due scudetti, quelli del 1987 e del 1990, li ha vissuti dalla curva.

Oggi conduce un programma sportivo sul mondo Napoli in un’emittente privata ma, fino al 2001, ha fatto cantare e saltare al San Paolo 70 mila persone, in estasi soprattutto davanti alle giocate di Diego Maradona, suo fraterno amico. «Ripeto, sento che su questo successo c’è la mano di Diego: gli scudetti della sua era erano attesi dalla piazza perché lui è stato ed è il miglior giocatore del mondo. Ha mandato in visibilio, negli anni in cui è stato tra noi, un popolo intero. Questo è il tricolore di Osimhen e Kvara, bello perché inatteso. Un po’ come lo scudetto della Lazio di Chinaglia o quello del Cagliari di Gigi Riva che, in un’epoca diverse, regalarono una grande gioia il Sud del calcio».

La festa, comunque, coinvolge il capo tifoso come ai tempi di Diego: «Rispondo dalla Sanità, il mio quartiere, dove la festa è appena iniziata. Non avete idea delle emozioni che provo in questo momento, anche se per me non sarà mai più come la prima volta. Ma voglio festeggiare alla grande: questo è lo scudetto dei giovani e dei bambini. Ora è giusto che anche loro dicano, come nel film di Massimo Troisi, altra icona della nostra città, “Ricomincio da tre”».

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