Il primo, Victorino, fu un flop pazzesco. L'ultimo, Pereiro, è arrivato da appena quattro mesi (di cui due in lockdown), ed è ancora tutto da scoprire, anche se ha già dato un assaggio (prelibato) del suo talento. Dal "Piscador" all'ex Psv passando per le magie di Francescoli e O'Neill, i gol di Fonseca e Dario Silva, la grinta di Abeijon e i muscoli del capitano Lopez. Tanti altri hanno lasciato un segno indelebile, la maggior parte un pezzo di cuore e un ricordo speciale tra i tifosi. Sono in tutto ventuno i calciatori uruguaiani passati per il Cagliari, quasi una colonia che ha ritrovato verve nelle ultime stagioni. Da quest'anno sono addirittura in tre a dare un riflesso celeste al rossoblù. Oltre a Pereiro, infatti, fanno parte della rosa il mediano Oliva e, soprattutto, Nandez, pezzo pregiato della collezione, tra l'altro l'acquisto più costoso nella storia del club (18 milioni di euro).

SARDEGNA-URUGUAY - Così lontane, così vicine, la Sardegna e l'Uruguay, unite attraverso il pallone, e non solo. "Perché in fondo sono due culture molto simili, entrambe passionali, semplici, vere", spiega Nelson Abeijon, uno dei simboli rossoblù dal 1998 al 2006, soprannominato il Guerriero e ancora oggi amatissimo dai tifosi. "Sei dall'altra parte del mondo ma ti senti come se fossi a casa". Anche per questo, l'inserimento è sempre stato naturale per tutti o quasi, più o meno navigati, pur arrivando da una realtà calcistica meno sofisticata dal punto di vista tattico. "Non a caso, gli uruguaiani a Cagliari danno tutto, lasciano il cuore e non vorrebbero mai andar via. Io per primo".

IL TRIO DELLE MERAVIGLIE - Enzo Francescoli è stato probabilmente l'uruguaiano più forte ad aver indossato la maglia del Cagliari, dal 1990 al 1993 (in tutto 104 partite). Classe sopraffina, gestiva anche le situazioni più complicate con fare quasi principesco. Tra i protagonisti assoluti nella cavalcata verso la qualificazione in Coppa Uefa. In tre anni segnò 19 gol, quello alla Sampdoria nel 1991 è stato indubbiamente il più bello. A completare il terzetto "celeste" all'epoca, erano Pepe Herrera e Daniel Fonseca. Cuore e polmoni il primo, un cecchino infallibile il secondo. E se del centrocampista vengono ancora celebrate le gesta, il burrascoso trasferimento al Napoli del secondo ha in parte oscurato le 17 reti realizzate in 52 gare, alcune davvero pesanti.

LA PRIMA VOLTA - Col trio Francescoli-Herrera-Fonseca esplode nell'Isola l'Uruguay-mania. A rompere il ghiaccio, però, era stato, all'inizio degli Anni Ottanta, Waldemar Victorino, bomber del Nacional di Montevideo e reduce da un grande Mundialito con la Nazionale. "Porterò il Cagliari tra le prime quattro del campionato", disse appena sbarcato a Elmas. Pessimo profeta, tradì anche le attese più modeste e, finita la stagione, tornò in Sudamerica con appena 2 gol in Coppa Italia in 17 partite complessive e la coda tra le gambe.

STELLE E METEORE - Dalla meteora Marcelo Tejera (stagione 1992-1993) alla stella di Fabian O'Neill, altro grande talento sulla scia di Francescoli che avrebbe costruito tutt'altra carriera se avesse avuto un atteggiamento da professionista fuori dal campo. Genio e sregolatezza, peccato davvero. Le sue perle, però, fanno ancora rumore. Militò nel Cagliari dal 1996 al 2000 e quasi tutti i rossoblù dell'epoca, a cominciare da Daniele Conti, lo hanno definito il compagno più forte col quale abbiano giocato. A suon di gol (24) l'avventura in rossoblù di Dario Silva, tra il 1995 e il 1998. Da dimenticare quella di Luis Romero, rimasto completamente all'asciutto nella stagione 1996-1997. E come lui, hanno deluso il portiere Fabian Carini (appena 8 presenze), Horacio Peralta (5), Pablo Ceppelini (13), Alejandro Gonzalez (8) e Sebastian Rosano (nemmeno un minuto). Tracce rossoblù per l'attuale centrocampista dell'Inter Matías Vecino (9 partite da gennaio a giugno arricchite da 2 gol), Matías Cabrera (27) e Joe Bizera (40).

Gli ex rossoblù uruguaiani Diego Lopez e Nelson Abeijon (foto Archivio Unione Sarda, DP)
Gli ex rossoblù uruguaiani Diego Lopez e Nelson Abeijon (foto Archivio Unione Sarda, DP)
Gli ex rossoblù uruguaiani Diego Lopez e Nelson Abeijon (foto Archivio Unione Sarda, DP)

BANDIERE E ALLENATORI - La svolta nell'estate del 1998, con l'arrivo dal Racing Santander di Nelson Abeijon e Diego Lopez, che legheranno la loro storia calcistica al Cagliari sino a diventare due bandiere. Abe, centrocampista, dal 1998 al 2006 (in tutto 175 partite e 12 gol) con una parentesi di cinque mesi al Como. "El Jefe", difensore, è in assoluto l'uruguaiano rossoblù con più presenze, ben 343 (e 9 gol) dal 1998 al 2010. Una grossa fetta di storia, insomma. Tra l'altro, Lopez è stato anche allenatore del Cagliari, per ben due volte. In precedenza, si erano seduti sulla panchina rossoblù i connazionali Ettore Puricelli (1967-1968), Oscar Washington Tabarez (prima nel campionato 1994-1995, poi nel 1999-2000) e Gregorio Perez (1996-1997).

IL NUOVO CICLO - Ancora oggi sventola bandiera celeste nel Cagliari. Oliva, Nandez e Pereiro stanno provando a ripercorrere le orme dei grandi uruguaiani rossoblù del passato. Oliva, sbarcato in Sardegna a gennaio del 2019, si sta pian piano ritagliando un suo spazio e ha collezionato, sinora, 11 presenze segnando uno dei due gol che hanno permesso ai rossoblù di vincere (2-0) in casa dell'Atalanta in avvio di stagione. Una rete (ma in 24 match) anche per Nandez, acquistato la scorsa estate dopo un continuo tira e molla con il Boca Juniors. Subito protagonista, "El Leon" ha avuto un avvio esplosivo. Fa parte della Nazionale e anche del Cagliari di Zenga alla ripresa del campionato, c'è da scommetterci, sarà uno dei punti fermi. Pereiro la nuova scommessa. È arrivato attraverso l'ultima sessione di mercato invernale. Giusto 3 spezzoni per lui prima della sospensione del campionato, ma anche un bellissimo gol, purtroppo inutile, nell'ultima gara giocata dal Cagliari, contro la Roma. Ma l'avventura è appena cominciata.
© Riproduzione riservata