Nello staff di Fabio Pisacane, tra le tante novità del Cagliari 2025-2026, lo spagnolo Alberto Gallego è il nuovo collaboratore tecnico. Lo spagnolo classe '74, ex centrocampista, ha sposato l'idea di gioco dell'allenatore rossoblù e sta lavorando in ritiro col resto del corpo tecnico per far sì che la rosa si abitui rapidamente al nuovo corso. «Vogliamo che tutti tocchino la palla», la filosofia descritta da Gallego ai canali ufficiali del Cagliari. «Non è magari prettamente la tradizione italiana, ma è un’idea moderna, che richiede tempo, lavoro, pazienza. Un processo quotidiano che abbiamo abbracciato sin dal primo giorno».

Video di Alberto Masu

Tra i concetti provati in questa prima parte del precampionato, col ritiro di Ponte di Legno che si concluderà domani, ci sono triangolazioni, mobilità, occupazione degli spazi e responsabilizzazione del singolo dentro un sistema collettivo. «Stiamo provando a costruire qualcosa e il bello è che l’idea è condivisa: è qui che nasce la forza del progetto», prosegue Gallego. «Tanti ragazzi hanno già interiorizzato il pensiero del mister. C’è entusiasmo, fiducia. Il gruppo è ricettivo e curioso. Ed è bello lavorare così, con questa mentalità aperta».

Per Gallego, che nella sua carriera da allenatore ha guidato brevemente l'Elche in Liga, l'idea Cagliari è maturata in breve tempo. «Ero in contatto con alcune realtà dell’Arabia Saudita, stavo valutando diverse opportunità. Poi con Fabio abbiamo iniziato a parlare di calcio. Ci siamo capiti subito, le nostre idee si sono incontrate. Da lì è nata una bella relazione e l’opportunità di venire a Cagliari. Mi sento fortunato ad essere qui».

«Ho mosso i primi passi con Paco Jémez al Rayo Vallecano», continua Gallego. «L’idea di gioco che ho oggi è nata in Spagna e si è evoluta attraverso le mie esperienze negli Stati Uniti e in Grecia che mi hanno dato tanto. Oggi arrivo in Italia in un momento molto importante della mia carriera. So cosa voglio trasmettere, ho grande voglia ed entusiasmo».

Con Gallego, sono arrivati altri nuovi membri dello staff che formano il nuovo Cagliari di Pisacane. «C’è una grande coesione», la prima valutazione dello spagnolo. «L’esperienza di Giacomo Murelli e Luca Bucci, l’empatia che si è creata con chi già conosceva Fabio. Tutto questo crea un ambiente ideale per lavorare. Siamo compatti, vicini, uniti da una visione comune. E poi serve coraggio, quando hai la palla tra i piedi. Ce lo ripetiamo ogni giorno».

Fuori dal calcio, Gallego ha un’altra grande passione: la musica, tanto da aver sfiorato la partecipazione all'Eurovision. «Tutto è nato per caso: mia madre inviò una cassetta al Festival di Benidorm», racconta. «Non avevo mai cantato davanti a un pubblico. È stata un’esperienza unica, che mi ha aiutato a crescere, a trovare il coraggio, a prendermi delle responsabilità anche nel mondo del calcio, il mio mondo. Credo che ogni esperienza che ti mette alla prova ti renda più forte, in ogni ambito».

«Il senso di appartenenza lo conosco bene: da catalano so cosa significa rappresentare una terra nel più ampio significato», conclude Gallego. «E a Cagliari questo si respira intensamente. La squadra rappresenta l’Isola, la sua gente che vive lì e nel mondo. Questo legame speciale può davvero fare la differenza. Ti spinge, ti dà forza, ti ricorda ogni giorno perché fai questo mestiere, è un sostegno che poche squadre possono vantare».

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